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30/09/2019 06:00:00

Stagnone di Marsala: gestione, pontili, kitesurf, casa abusiva. Tanti i nodi della Riserva

Lo Stagnone di Marsala, risorsa naturale primaria di questo territorio,  rimane al centro dell'attenzione pubblica e sono tanti i nodi della Riserva.

Ai primi di settembre erano scoppiate le polemiche sulla gestione e sui possibili progetti futuri, con i botta e risposta tra naturalisti, Legambiente e il commissario del Libero Consorzio, Raimondo Cerami, in particolare, scaturite dal documento di Legambiente con il quale faceva le proposte per lo Stagnone (potete leggere qui). 

Dalla primavera scorsa, invece, si è dibattuto della vicenda Acqua Sal allo Stagnone. Il controverso progetto promosso dal Comune, dall’Università di Palermo e dal Libero Consorzio Comunale di Trapani, ai primi di agosto è stato bocciato dal consiglio comunale. Dopo mesi di dibattiti, incontri, polemiche e divisioni sull’acquacoltura prevista nello specchio di mare di fronte e dentro Villa Genna, è stata votata favorevolmente la mozione di recesso che aveva tra i primi firmatari il consigliere Daniele Nuccio e sottoscritta da diversi altri consiglieri tra i quali Galfano, Sinacori, Coppola, ecc. 

Bisogna dire però che la bocciatura da parte del consiglio non è definitiva per il progetto Acqua Sal. Nonostante questa il progetto andrà avanti, affermò l'assessore alle Attività Produttive Rino Passalacqua: "Il consiglio comunale ha dato il suo indirizzo politico, mi dispiace perché dà un brutto segnale alla città e ai giovani di questa città. Non è di competenza sua poter dire se si fa o non si fa. Noi abbiamo una convenzione e aspettiamo la (VIA) valutazione di incidenza ambientale e continuiamo a lavorare su questo progetto alacremente". 

Questione pontili - Altra questione che riguarda lo Stagnone, oltre al problema dell'abbandono dei rifiuti e dei controlli - sempre pochi -  ha tenuto banco la vicenda dei pontili e solarium. Dalla scorsa primavera erano stati chiusi interdetti dalla capitaneria di Porto perché pericolanti e pericolosi per l'incolumità pubblica. Quando siamo arrivati quasi a fine estate il Libero Consorzio Comunale di Trapani che è l'Ente gestore della Riserva con le proprie ristrette disponibilità economiche è intervenuto sistemando solo cinque pontili su dieci. 
Per gli altri cinque, purtroppo, non si sa ancora nulla e si attende da tempo un'iniziativa da parte del Comune di Marsala che, però, non arriva e a questo punto, vista la fine della stagione estiva, sembra difficile che si possa intervenire in questo periodo.  Dell'iniziativa del presidente del Consiglio Comunale, Enzo Sturiano, che stava cercando fondi per la sistemazione degli altri pontili non si sa più nulla. E tra l'altro per la sistemazione dei pontili dello Stagnone è nato anche un comitato spontaneo di raccolta fondi promosso da Paolo Ruggieri, che ha fatto una proposta ben precisa d’intervento, ma che non è stato preso in considerazione dalle istituzioni.

kitersurf - Se si parla di Stagnone di Marsala non si può che parlare di una delle sue attrattive principali: il kitesurf. Lo Stagnone come sappiamo ha un delicatissimo ecosistema marino e secondo Legambiente è messo a rischio dall’esercizio del kitesurf. Questa considerazione non è però condivisa da molti altri. La cosa certa è che il Kite negli ultimi anni è diventato uno sport praticato in maniera massiccia allo Stagnone. La crescita dei kiters ha fatto la fortuna di molte attività ricettive della zona, e molte altre ne sono nate in questi anni. Ma il kite allo Stagnone resta comunque un argomento controverso, anche perchè negli ultimi tempi si sono verificati degli incidenti gravi, con anche dei kiters morti.

La casa abusiva - La settimana scorsa sulla costruzione a due passi dalle Saline di Marsala, della quale la redazione di tp24 si è occupata più volte, c'è stata una importate sentenza del TAR. Dopo che Legambiente ha portato le carte davanti al Tribunale Amministrativo Regionale, la I sez. ha accolto il ricorso e si è pronunciata dicendo che l'immobile costruito a meno di 50 metri dalle acque dello Stagnone è abusivo perché si trova, appunto, nella fascia di inedificabilità che è di 150 metri e prevista dalla legge 78 del 1976.

La decisione dei giudici segna un passaggio importante per il rispetto delle regole e soprattutto dell'ambiente allo Stagnone di Marsala perché blocca quello che poteva diventare un pericoloso precedente per la costruzione di mini case in tutta la zona prospiciente le saline. Lì i terreni sono a destinazione agricola e quindi con un basso indice di edificabilità, ma nonostante ciò erano già partite diverse compravendite di terreni.

Si dicono soddisfatti del risultato i rappresentati di Legambiente, il presidente Regionale Gianfranco Zanna e la presidente del circolo Marsala Petrosino Maria Letizia Pipitone. “Abbiamo vinto ed abbiamo segnato non un punto, ma mille nella difesa dello Stagnone. Da adesso in poi – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia - gli uffici tecnici del Comune di Marsala non potranno più rilasciare permessi di costruzione con l’espediente, utilizzato largamente in passato, ed anche in questo caso, di calcolare la distanza necessaria delle costruzioni dal limite esterno delle Saline Ettore Infersa, anziché dalla battigia del mare”.

“Il permesso che abbiamo impugnato innanzi alla giustizia amministrativa - dice l’avvocato Maria Letizia Pipitone - ha consentito, infatti, nel luglio 2018, l’edificazione di un’abitazione a meno di 50 metri dalla riva nel tratto più bello e suggestivo della laguna, meta di migliaia di turisti ogni anno. La I sez. del TAR di Palermo ha accolto interamente i nostri motivi di ricorso, stabilendo per la prima volta in Sicilia, che le Saline dello Stagnone di Marsala, oltre ad essere alimentate dall’acqua del mare a cui lo Stagnone è collegato dalle c.d. bocche di apertura poste a Nord e a Sud della laguna, sono delimitate verso la costa dal c.d. canalone in cui scorre l’acqua marina. Si tratta quindi di acque demaniali marittime che segnano la linea della battigia da cui occorre misurare l’estensione della fascia di inedificabilità di 150 metri”.