Sei anni e mezzo di carcere sono stati invocati dal pm Giulia D’Alessandro per tre presunti rapinatori romeni che nel 2013 avrebbero fatto irruzione nell’abitazione di una coppia mazarese.
Nello stesso processo, davanti il Tribunale di Marsala, è imputato, per favoreggiamento, anche un brigadiere dei carabinieri, Antonino Giacalone, 56 anni, marsalese, in servizio al Norm di Mazara. Per lui il pm ha chiesto un anno di reclusione, seppur con la concessione delle attenuanti generiche.
Il sottufficiale è difeso dall’avvocato Maurizio D’Amico. All’indomani della violenta rapina, commessa al civico 10 di via Enzo Ferrari a Mazara, il brigadiere Giacalone, alla richiesta del suo comandante di riferire se su un suo terreno, o nella sua disponibilità, c’erano dei romeni, avrebbe prima negato la circostanza e poi detto che in ogni caso non era in grado di rintracciarli. In tal modo, secondo l’accusa, avrebbe aiutato i tre presunti rapinatori ad eludere le indagini.
La drammatica rapina in abitazione è datata 25 gennaio 2013, quando Costantin e Pavel Dogariu, rispettivamente di 37 e 27 anni, con volto coperto da passamontagna, fecero irruzione nell’abitazione di Attilio Cardinale, 60 anni, e Antonina Asaro, di 58, sfondando con un tufo una porta-finestra e allo scopo di rapinare la coppia la pestarono selvaggiamente. Mentre Ionut Dogariu, 28 anni, attendeva fuori dall’abitazione. Dopo aver picchiato le vittime, i due rapinatori si impossessarono di un borsello contenente documenti personali, denaro, carte di credito e una telecamera. Le percosse provocarono ad Attilio Cardinale lesioni al capo e alle costole che i medici giudicarono guaribili in 20 giorni, mentre per Antonina Asaro la prognosi fu di 10 giorni.
A difendere i tre romeni sono gli avvocati Stefano Pellegrino e Arianna Rallo.