Vito Ciancimino sarebbe stato contattato nel 1992 da "personaggi altolocati" per fermare le stragi mafiose. Lo ha detto, deponendo al processo d'appello sulla trattativa tra Stato e mafia, Giovanni Ciancimino, fratello di Massimo Ciancimino, imputato nel processo e figlio dell'ex sindaco mafioso Vito Ciancimino. "Mio padre mi disse: 'Sono stato contattato da personaggi altolocati per trattare con 'l'altra sponda' per porre fine a questa mattanza...'", ha detto Giovanni Ciancimino, deponendo davanti alla Corte d'assise d'appello di Palermo.
Ciancimino aveva già detto le stesse cose nel 2015 nel processo a Mario Mori e Mauro Obinu, imputati per la mancata cattura del boss Bernardo Provenzano ma poi assolti in via definitiva dall'accusa.
"Per lui 'l'altra sponda' era la mafia - ha detto ancora Giovanni Ciancimino - e la interpreto come una differenziazione, una presa di distanza tra lui e i mafiosi. Dopo la strage di Capaci, litigai ferocemente con mio padre - dice - Urlò lui e pure io e me ne andai. Era una cosa scellerata quella che mi disse mio padre a proposito dei personaggi altolocati. La considerai tale e non ne parlai mai con nessuno, anche dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio".