Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
09/11/2019 06:00:00

Marsala, Agostino Licari/2: "Spero e auspico che Alberto Di Girolamo voglia ricandidarsi"

Proseguiamo oggi con l'intervista al vicesindaco di Marsala, Agostino Licari (qui potete leggere la prima parte). Il tema dei rifiuti è inevitabilmente collegato all’ambiente. Che cosa si deve fare con l’olio usato. Molti cittadini lo gettano nel lavandino, ma l’olio inquina e tanto il nostro ambiente e il nostro mare.

L’olio usato va raccolto nei CCR che noi mettiamo a disposizione. Tra l’altro c’è un progetto specifico per gli oli esausti, io faccio riferimento a quelli domestici. Non buttatelo nel lavandino perché il danno ambientale è terribile.

Vicesindaco, è tempo di bilanci. Sono quasi passati cinque anni, è tempo di sapere se il sindaco Alberto Di Girolamo ha sciolto la sua riserva e vuole ricandidarsi o meno, ne avete parlato?

Io credo che cinque anni di buon governo non devono essere distrutti. Questo progetto di rinnovamento, questa visione di una città a misura d’uomo, di aumentare le isole pedonali, di fare le piste ciclabili e le aree riservate, è una scelta che deve essere portata avanti. Spero e auspico che Alberto voglia continuare a portare avanti questo progetto.

La sensazione è che il sindaco voglia continuare ma intorno non ha grandi folle che lo acclamano.

Al sindaco si rimproverano due cose: quello di aver rotto il rapporto con il consiglio comunale e la comunicazione. Noi veniamo da una stagione, recente, dove la politica veniva oleata con gli assessori che si avvicendavano ogni 15 giorni, con la spartizione e le marmellate che si vedono in giro che vanno dalla sinistra alla destra estrema, insomma una vera spartizione del potere. Il sindaco, forse è stato estremamente rigido, ma ha tenuto fuori tutti quelli che volevano utilizzare il comune per altri interessi.

Ma non è stato troppo eccessivo e ha tenuto fuori anche i cittadini che magari volevano avvicinarsi?

Qualche errore ci sarà stato nell’eccesso di rigidità ma il fine era la trasparenza. Quando tu cambi un assessore ogni quindici giorni, vuol dire che quel consigliere che sponsorizzava quell’assessore in quei venti giorni doveva avere un tornaconto elettorale. Per quanto riguarda la comunicazione. Vogliamo un sindaco che non fa e mi comunica un sacco di belle cose, o un sindaco che non mi avverte e non mi dice niente ma che fa le cose. Abbiamo un esempio che è l’ex ministro dell’Interno Salvini che non è mai stato al Viminale, non ha mai svolto nulla in questi anni, se non creare odio, ma comunica tantissimo con selfie e quant’altro. Io tra quello che mi parla e non conclude e quello che fa i fatti preferisco il secondo. Il sindaco spero che si ricandidi, ha fatto una sua impostazione finora, fortunatamente non campa di politica e se lo può permettere, ha guardato alla continua ricerca delle risorse per programmare il futuro. Abbiamo tantissimi progetti finanziati e il sindaco ha sempre ragionato in questi termini, non interessandosi al fatto di tagliare o meno il nastro sull’opera. Di Girolamo ha sempre detto: “se la pista ciclabile non la inauguro io, non mi interessa, io sono cittadino di Marsala e la potrò utilizzare”. Questo è il buon politico. Alberto Di Girolamo ha amministrato in questi anni con questa visione, come se la citta di Marsala fosse la sua casa e quindi con la massima accortezza nello spendere i soldi. Noi non abbiamo aumentato di un centesimo le tasse, abbiamo mantenuto i servizi con difficoltà, lo abbiamo fatto facendo spending review, quando diversi comuni sono falliti in Sicilia. Io ripeto un aneddoto che voglio raccontare. Ero consigliere quando era sindaco Carini. Nel 2011 Carini con i tagli del governo Monti era in situazione drammatica, il sindaco non aveva il numero legale e io da opposizione fui accusato di aver mantenuto quel numero legale per approvare la delibera con la quale il sindaco chiedeva ai cittadini di contribuire per evitare il fallimento. Carini cancellò l’estate marsalese perché non si sentì giustamente di “sperperare denaro” dopo aver chiesto soldi ai marsalesi. Se io nel 2019 avessi le risorse che per Carini nel 2011 erano drammatiche e non poteva chiudere il bilancio, oggi avrei venti milioni di euro in più sulla parte corrente, immaginatevi quanto si poteva fare con queste risorse. Noi lo abbiamo fatto facendo spending review e facendola ti fai tanti nemici.