Marzia Patti, consigliera comunale a Trapani, ha ricevuto la querela da un suo collega d’aula, Giuseppe Lipari. Che è successo?
Non mi aspettavo che il collega arrivasse a questo punto.
Si tratta di una querela per cosa?
Per diffamazione con l’aggravante del mezzo dell’uso della stampa. Io non ravviso nulla di tutto ciò, nell’ultimo periodo poi mi sono pure avvicinata a lui perché ritengo che sia persona intelligente e competente.
Ma qual è stato l’elemento di rottura tra voi? Siete stati eletti nella stessa lista pure…
Si, esatto. Abbiamo fatto pure l’università insieme e siamo amici dall’infanzia. L’elemento di rottura è stato l’assessorato. Il pensare diversamente su alcune cose ci ha fatto allontanare.
Lipari aveva rotto con il sindaco Tranchida e poi pure con Guaiana che lo fece allontanare dall’aula dai vigili urbani…
Io non giudico Lipari, ognuno ha il suo modo di agire e di fare politica. Il presidente Guaiana ha solamente applicato il regolamento. In verità da una rilettura dei verbali di quella seduta sembrerebbe che lui fosse uscito da solo. Ci vuole rispetto per i cittadini che rappresentiamo che per i lavori d’aula. Dovremmo tutti imparare a vivere meglio dentro il consiglio comunale.
Questo rapporto si può ricostruire?
Nell’ultimo periodo ho cercato di riavvicinarmi a lui, gli ho scritto dei messaggi fino a qualche giorno prima di ricevere la querela e difatti non mi aspettavo questa sua reazione. In aula abbiamo avuto tutti dei forti dibattiti politici ma finisce lì, la politica è anche questa. Mi aspettavo di prendere un caffè insieme a Lipari per chiarire.
Lipari sarà la spina nel fianco del sindaco Tranchida?
Non credo, Lipari fa opposizione costruttiva. E’ una persona che studia tanto ma questo suo atto nei miei confronti pone delle domande a tutta la maggioranza.
Il suo giudizio sull’amministrazione?
Ha lavorato tantissimo, e continua ininterrottamente. I cittadini spesso non ci aiutano, abbiamo pulito un’area verde e lo stesso giorno qualcuno ha lasciato lì dei sacchetti di rifiuti. Le fontane sono tornate alle loro origini.
Lei resta dentro al Pd?
Io ho spiegato a Matteo Renzi il mio punto di vista, mi sono sentita abbandonata. Durante le dimissioni di Conte lui ha difeso le idee del Pd e si era creata una vera alternativa, invece poi ha fondato Italia Viva. Quindi resto nel Pd perché ci credo, credo nelle idee di Peppe Pellegrino, di Dario Safina, di Valentina Villabuona. I segretari si stanno organizzando per i congressi.
In cosa ha sbagliato il Pd?
Credo che non abbia reso vivo il partito con il dialogo e con la partecipazione. Le linee imposte hanno creato dei danni. Ricominceremo a costruire.
C’è qualche nome che correrà per la segreteria?
Bisognerà prima discutere e confrontarsi, io speso che Safina o Pellegrino possano andare avanti. Spero in giovani segretari.
Cosa manca a Trapani per essere una città europea a tutti gli effetti?
Manca l’appetibilità. La città non è molto conosciuta, bisogna lavorare per questo ma non solo su Trapani ma per l’intera provincia facendo rete. Mancano i servizi…