Daniele Nuccio, consigliere comunale di Marsala, lei ha scritto un suo pensiero in cui dice che è colpa del sindaco se la destra si sta organizzando con uno dei progetti più brutti ed estremisti che possano esserci.
Più o meno ho detto così ma non ho dato colpe. La posizione attendista del sindaco sta favorendo l’idea di un cartello che la città non merita. Perché significa mettere insieme tutto e il contrario di tutto ed è un errore e produce ingovernabilità. Per quanto mi riguarda sarei anche favorevole ad un’alleanza di città, larga quanto basta, ma non troppo, ci sono tante persone del mondo moderato a sposare il progetto. Anche l’area di centrosinistra ha il dovere di compattarsi ma il sindaco pare che non stia aiutando in questo momento.
Nuccio, lei ha tirato in ballo la riunione, promossa dalla Lo Curto e che si è tenuta presso lo studio dell’onorevole Pellegrino, c’era Paolo Ruggeri, Massimo Grillo, Enzo Sturiano, Patrizia Montalto, Mauro Plescia (Lega), Massimo Domingo (Fratelli D’Italia). In questa grande alleanza che tenta di costruire un fronte civico, quelli della Lega e Fratelli d’Italia dicono che andranno alle elezioni con il loro simbolo. Lei non trova strano che molti politici demonizzino delle forze politiche ma li vogliono dentro la loro coalizione travestiti da un simbolo civico? C’è qualcosa che non torna in questo modo di fare.
Assolutamente sì e di fatto ci fanno un favore in qualche modo. La Lo Curto ci fa un assist importante per capire quello che non deve accadere e che di conseguenza diventa anche un rischio. Dobbiamo essere onesti intellettualmente, perché sarà una questione aritmetica la prossima campagna elettorale. Bisogna conoscere la leggere elettorale che ti dà il 40% per poter vincere al primo turno. Ci sono mondi moderati che provengono dalla dottrina sociale della Chiesa, dal cattolicesimo impegnato in politica, in questa coalizione che sinceramente al netto delle simpatie stento a capire che cosa ci fanno nel tavolo con delle forze che hanno difficoltà a dare un tributo simbolico a Liliana Segre che è stata internata e proprio Lega e Fratelli d’Italia sono quelli che hanno difficoltà a fare un gesto simbolico di questo tipo.
Nuccio, mancano pochi mesi ormai al voto di Marsala 2020. E’ difficile trovare la quadra o lei scommetterebbe tutto su Nicola Fici?
La tattica e la strategia sono degli elementi per la costruzione di una coalizione che possa poi portare ad una vittoria elettorale che non può essere ridotta ad una occasione di giubilo che finisce il momento dopo in cui ci siede, qui stiamo ragionando del governo della città che è cosa diversa. C’è un tema importante di cui troppo poco si parla e sono i contenuti. Oltre che sulle caselle da occupare, mi piacerebbe che le frizioni o le accelerazioni verso un abbraccio vertessero più sui contenuti che sulle opportunità. Per una volta la città di Marsala potrebbe trovare le condizioni per esprimere una candidatura e Nicola Fici, che è un giovane, da tempo impegnato in politica, ha dato prova della sua correttezza e capacità e potrebbe avere le caratteristiche per rappresentare un progetto interessante. Io mi fermerei a questo. Dal mio punto di vista, questa città può avviare una fase di normalizzazione che non può puntare solo sull’antagonismo verso l’amministrazione uscente. Nessuno può imputarmi chissà che, rispetto alla vicinanza con il sindaco. Dopo un anno e mezzo io ho preso le distanze dall’amministrazione su determinati aspetti di merito. Così come mi dà fastidio leggere che chi si è allontanato dal sindaco è perché non ha ricevuto quello che doveva o ha ricevuto dei no. Vi assicuro che non è così, perché non si spiegherebbe il perché il gradimento di questa amministrazione sia al minimo storico. Se loro riescono a fare un minimo d’autocritica sarebbe un buon punto di partenza. Dopo di che dico, che ci sono anche delle cose positive fatte da questa amministrazione e che vanno salvate e la prossima amministrazione, qualunque sarà, dovrà partire da queste.
Nuccio, lei si candida al consiglio comunale, sta lavorando ad una lista e dice che appoggerà un sindaco dell’area di centrosinistra ma che deve convincerla dal punto di vista del progetto, anche se lei sta partecipando a fare questo progetto.
Assolutamente sì, ed è quello che stiamo facendo. Il solo fatto che stiamo ragionando e stiamo dialogando ha prodotto già dei risultati.
In questo momento il candidato forte del centrosinistra è Nicola Fici?
Non nasce come candidato del centrosinistra. Nicola ha un ruolo in questa fase e mi auguro che continuerà ad averlo, se riuscirà ad essere momento di incontro fra realtà diverse. Se diventa il candidato del centrosinistra sbagliamo anche noi, se diventa il candidato di centro sarà sbagliato anche quello. Se si riesce a fare mediazione tra quanto di buono c’è da quella parte e quanto da questa parte sarà il candidato.
Come il modello Tranchida?
Più o meno sì.
Ma Nicola Fici non è Tranchida che ha l’autorevolezza e una vena folle che fa simpatia.
A chi lo dice, quando qui si votava Ruggirello, io votavo Tranchida.
Nuccio se il centrodestra si dovesse compattare, Lega, Fratelli D’Italia e Diventerà Bellissima e punterà su un nome anche se stenta a venire fuori, qui arriveranno Salvini e la Meloni che hanno un buon rapporto con Nello Musumeci e a quel punto rischiate di perdere.
Dobbiamo puntare sulle idee e sulla capacità di stare tra le persone, stare nei problemi e proporre delle soluzioni. In questo senso serviranno le squadre di governo di altissimo livello e di persone qualificate. Se si riesce per una volta a capire che tutti siamo coinvolti a questo giro, c’è da sbracciarci tutti, perché qui c’è una città che sta collassando. Qui serve umiltà e non ci sono dogmi, non ci deve essere l’uomo solo infallibile e al comando. Se facciamo tutto questo io non temo la sconfitta. A me fa strano che si costruiscono certi tavoli. Se io penso, ad esempio, a Paolo Ruggieri, è una persona moderata, per bene, che io conosco quando ero studente al commerciale e lui assessore alla provincia e mi fa davvero strano come sia in quel tipo di coalizione. Sarebbe un peccato isolarsi da un lato e dall’altro cedere ai grandi cartelli e alle grandi marmellate, come diceva Fici qualche giorno fa, perché si sarebbe potuta vincere la campagna elettorale, ma avrebbe perso la città, una volta consegnata al politichese e alle segrete stanze. Nel 2020 Marsala, invece, deve scoppiare di creatività, di persone per bene e moralità e con questo forse la città si rimette sulla retta via e torna a riprendere il ruolo che le spetta nello scenario regionale.