di Marco Marino
La nuova stagione teatrale di Marsala, parafrasando un celebre film di Sergio Leone, potrebbe intitolarsi “Per un pugno di posti”. Infatti, durante la conferenza stampa che si è tenuta ieri nella Sala Giunta del comune, il dirigente Giuseppe Fazio ha sostenuto che “artisti come Renga e la Mannoia non accettano teatri inferiori a 1300 posti. Il nostro ne ha 1164”. Pensate un po’, ci basterebbero soltanto 136 posti per diventare appetibili agli occhi dei grandi artisti. E invece, proprio per colpa di quei 136 posti mancanti, all’amministrazione tocca sborsare “una forbice che va da 6000 a 8000 euro, cadauno” per poter vantare nel suo cartellone 2019/2020 i nomi di Francesco Renga, Fiorella Mannoia, PFM, Giovanni Allievi, Negrita e Massimo Ranieri.
Però, ben venga, direte, Marsala avrà finalmente una ricca stagione concertistica. E dato che l’amministrazione sta già affrontando una certa spesa, i prezzi saranno sicuramente contenuti. E invece no, dobbiamo disilludervi anche su questo aspetto: su ticketone.it i prezzi per il concerto di Renga oscillano tra i 69 e i 57 euro; Allievi, invece, tra i 47 e i 42 euro (in galleria sarebbe 19, ma al Teatro Impero non significa certo star comodi o riuscire a vedere il proprio idolo musicale). Riportiamo i dati di ticketone.it perché sull’elegante ed essenziale brochure della rassegna non vengono riportati i prezzi e le eventuali riduzioni per i singoli spettacoli. Una piccola nota, sul retro, in fondo, riferisce semplicemente i due numeri dell’ufficio turistico comunale.
Il programma, oltre alla sua ricca (e costosa) dimensione musicale, prevede anche un interessante spazio di prosa. C’è la premiata ditta Incudine&Ovadia che ritorna in terra lilibetana, dopo la sventuratissima condirizione dei due teatri cittadini, e propone il suo “Barbablù”. Ma la novità delle novità di questa stagione è la collaborazione con il Teatro Biondo, che inaugura la tanto attesa rete dei teatri di Sicilia, promossa da Pamela Villoresi. Che stavolta, però, s’è limitata a portare solo due spettacoli, tra l’altro di produzione dello stesso Teatro Biondo, “Viva la Vida” e “Chi vive giace”. L’assessore Ruggieri ai nostri microfoni spiega che è una questione di costi, “abbiamo dovuto, a un certo punto, mettere un punto”. L’intesa, intanto, è nata. Nel futuro, poi, si vedrà.
Ampio margine viene dato agli artisti del territorio. Luana Rondinelli porta in scena due spettacoli, “Penelope. L’Odissea è Fimmina” (per la giornata internazionale della donna) e “Sciara prima c’agghiorna”; Massimo Graffeo, “Shoah... Il Valore della Memoria”; Fabrizio Lombardo, “Sea Wall”. Secondo il depliant, alcuni di questi spettacoli sono a pagamento, altri no. Ma sulle ragioni dei costi di alcuni e della gratuità di altri aleggia ancora un sottile alone di mistero.
Doveroso motivo di encomio: la scelta di inserire uno spettacolo di Michele Perriera, “Qui è quasi giorno”, per celebrare il decennale della sua scomparsa. La pièce, realizzata in connubio dal Teatro Abusivo e dal Teatro Libero di Castelvetrano, sarà un modo per ritornare a confrontarsi con l’opera di un drammaturgo che molto ha influenzato le sorti culturali della città.
Come bene ha detto Alessandra De Vita, membro del TAM, alla fine della conferenza stampa, la figura di Perriera a Marsala, la sua scuola di teatro, non educava esclusivamente attori, ma formava un pubblico sempre più desideroso di parola, di bellezza. Che oggi si sente smarrito e orfano.