Fabrizio Ferrandelli, referente regionale e dirigente nazionale per +Europa, a Palermo ci sono molte polemiche per questo Natale?
Abbiamo manifestato contro l’amministrazione comunale, Palermo si è fregiata anche del titolo di capitale della cultura e ha un patrimonio grandissimo ma stenta ad organizzare le manifestazioni natalizie. Abbiamo voluto simbolicamente consegnare dei cappelli di babbo natale, delle palle e delle luminarie, se non ci pensa l’amministrazione ci pensa l’opposizione.
Cosa non hanno capito i palermitani quando hanno deciso di rivotare Orlando sindaco e non hanno preferito lei?
La mia candidatura parte azzoppata, sebbene volassimo nei sondaggi il clima era appesantito dalle vicende giudiziarie, mi era arrivato un avviso di garanzia con vicenda poi chiusa con una archiviazione. In più dobbiamo dire che Orlando ha governato Palermo da trenta anni, avergli tenuto testa ed essere arrivato a 90 mila preferenze non è poco. Lui ha vinto con il 43% io mi sono fermato al 37%, è un peccato non poter governare questa città.
Lei è giovane, si rifarà…
Si, non vorrei invecchiare nella impossibilità di fare cose nell’immediato.
Più Europa sta trovando la sua chiave di affermazione in Sicilia?
Si, è così. Abbiamo un partito giovane con tanti quarantenni, non abbiamo voluto cedere alle lusinghe della politica, molti di noi hanno avuto già esperienze in tal senso e spesso forse le vecchie glorie più che portare consenso lo fanno perdere. E’ una forza che resiste e che vuole dialogare con altre forze.
Siete radicati in altre province?
Si, in tutte le province siciliane. Abbiamo tre portavoce regionali, sono tutti giovani e sono sicuro che nei prossimi anni vedremo rappresentanti nostri nei Comuni ma anche alla Regione.
Su cosa punterà +Europa alla prossima competizione regionale?
Intanto sulla capacità di spesa, sui fondi europei che potrà cambiare volto alla Sicilia. I governi si susseguono sulla scorta di quello che hanno fatto gli altri ma con grandi incapacità e ritardi. Noi possiamo dare un buon contributo. C’è una grande battaglia da fare sulle infrastrutture, noi non pensiamo che debba essere mamma Regione a campare i siciliani ma debba semmai creare le condizioni per un lavoro di impresa. Crediamo che lo statuto siciliano sia superato, proponiamo di recepire in maniera dinamica le leggi nazionali tranne che la Regione non legiferi. L’autonomia, che doveva rendere la Regione una Ferrari, l’azzoppa.
Ferrandelli quando inizia il giro per i territori?
Non l’ho mai finito.