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21/01/2020 06:00:00

Marsala, Daniele Nuccio: "Mettiamo assieme le forze per un'idea di sviluppo della città"

Daniele Nuccio, consigliere comunale uscente di Marsala. A che punto siamo con la preparazione della lista per le prossime amministrative?

Procede bene, percepisco tanta voglia di partecipazione.

Come si chiama la lista?

No, ancora non c’è il nome. Ad inizio di febbraio dovremmo uscire con il simbolo e anche con il nome.

E’ una lista progressista e basta o è progressista ma anche riformista?

Io sono consapevole di dover superare le logiche del ‘900 e ci sto. Se si riesce ad inglobare tutte le realtà, interessanti, innovative, giovani, un contenitore che sia frutto di esperienze, dibattiti che ci sono nel territorio e che spesso hanno avuto una difficoltà nel comunicare. Io dico mettiamo assieme tutte le forze affinché resti un'idea, un modello di sviluppo della città e quella idea potremo, così, rappresentarla. 

Questa lista ha come momento fondativo l’assemblea organizzata in consiglio comunale dopo l’operazione antimafia Scrigno?

No, non era quello il momento fondativo, allora organizzai quell’incontro con la consapevolezza che un problema in questa città c’era e che bisognava uscire dai social e cominciare a guardarci in faccia. Io dico magari quelle realtà, i giovani, ce n’erano tanti quel giorno, si decidessero a scendere in campo.

Daniele Nuccio, questa lista appoggerà la candidatura a sindaco di Nicola Fici?

Se ci saranno le condizioni sicuramente. Nicola Fici è un amico, lo conosco da tempo e lo stimo. Se siamo bravi a costruire quelle condizioni ideali va bene, ma se deve essere solo un’operazione aritmetica per mettere insieme tutto e il contrario di tutto, allora non ci sto.

Nuccio, che tipo di coalizione sarà, possiamo chiamarla civica?

Io non mi sento in questo momento di definire simboli, nomi o realtà che possono stare al gioco, sinceramente, pur invitato a dei tavoli, anche moderati, non ho mai partecipato. Al netto di tutto ciò, dico che stanno mancando i contenuti e da lì dobbiamo partire, da cosa poter fare. Fatto questo, qualunque tipo di alleanza che abbia: un perimetro ben definito, che ci siano valori che accomunano tutti, il fatto che bisogna scongiurare la possibilità che venga interpretato come un cartello che parla solo di ripartizione di posti e poltrone, perché questo non saremmo in grado di spiegarlo alla nostra gente. Dico se c’è la possibilità di mettere assieme delle forze eterogenee ma fino ad un certo punto. Voglio dire se un giorno parliamo della possibilità di costruire un centrodestra che guarda verso la Lega, quello mi pare un discrimine per poter dire non ci sono le condizioni per fare la coalizione. Lo dico per la mia componente, non ho le velleità di pensare di poter determinare il tutto, ma di poter far fronte ad una serie di iniziative e di cose, rappresentando una parte che esiste e che c’è nel dibattito pubblico, nella vita politica, sociale e culturale di questa comunità. Questo è quello che dico, se stiamo insieme, se riusciamo a costruire una forza credibile forte dei propri principi, fatti di contenuti e che non siano solo di bandiera o di nostalgia o di romanticismo, noi riusciremo a condizionare tutto il ragionamento e a costruire qualcosa di concreto e per questo Nicola Fici può essere il momento di sintesi che un po’ tutti abbiamo ricercato in questo anno appena trascorso, anche con realtà più moderate. E’ successo a livello nazionale può succedere anche a Marsala. L’importante è che siamo chiari, senza camuffamenti vari.

Fici viene eletto sindaco, poi come Giuseppe Conte deve stare al telefono un po’ con lei, un po’ con Sinacori per l’ennesima lite sui servizi sociali a Marsala.

Questo è un falso problema. Non può tutto ridursi a personalismo ed egoismo. Sulle cose da fare si stilano delle priorità, quelle sono, porti dignità alle forze che ne fanno parte. Non dobbiamo far finta che non siano importanti, lo sono, ma se noi diciamo che prima dell’aeroporto, prima del vino, dell’agricoltura, della questione giovanile, viene la poltrona, la gente non capirà e farà altre scelte. Siamo ad un passo dal costruire un qualcosa di diverso, ognuno faccia autocritica, un minimo di umiltà, e ci sarà l’idea che ci siano delle stanze di mondi diversi che si possano confrontare. Se facciamo così riusciamo a determinare l’emancipazione della città di Marsala.

Se Sturiano fa la lista ci sarà?

Non lo so, non è il tempo di fissare il perimetro. Questa è una responsabilità che sta alle forze e al candidato sindaco. Purtroppo il momento di filtro che era rappresentato dai partiti adesso non c’è più. Oggi tutti parlano con tutti e per questo dobbiamo stare molto attenti nella composizione delle liste e nell’apertura a determinate forze.

Daniele Nuccio, nel 2015 ha appoggiato un sindaco che era rappresentate del PD, quindi all’indomani delle elezioni non ci sono state sorprese. Questa volta non avete timore che il candidato che sappiamo essere dell’area di centrosinistra ma non ha un simbolo di partito e che una volta eletto si possa dichiarare aderente ad un partito, ad esempio Italia Viva?

No, non sarebbe un problema, mi preoccuperei solo se dicesse, sono della Lega.

Nuccio lei ha scritto su facebook: “Non permettiamo che Marsala cada nelle mani di comitati d’affari, lobby e consorterie varie”. Fanno paura queste considerazioni.

Il nostro è un territorio particolare, il territorio della provincia di Trapani dove lobby, consorterie e quant’altro ci sono. Ad oggi non ci sono schieramenti definiti, ma il dogma mio personale deve essere questo. Il nostro non è come il territorio della Valle d’Aosta che avrà pure i suoi problemi ma non sono quelli nostri. Ci deve essere una particolare attenzione affinché nessuna infiltrazione, nessun comitato d’affari trovi cittadinanza nella macchina comunale, è questa una cosa fondamentale da mettere per iscritto anche se non è necessario perché sarebbe un prerequisito. Chiediamoci cosa accade in funzione delle campagne elettorali, chiediamoci cosa è accaduto alle scorse elezioni.

Come si fa ad accorgersi che la propria non è una lobby e invece quella dell’avversario sì?

Quando si scopre che una delibera, un atto, una idea di sviluppo di città piuttosto che a vantaggio dell’intera collettività diventa appannaggio di qualche piccolo gruppo. Quando dico partiamo della questione morale non è uno slogan romantico.

Daniele Nuccio, si parla di liste, ma poi in realtà ognuno crea il proprio romanzo. Questo programma per la città, da dove deve uscire, chi lo deve fare. Di cosa ha bisogno la città perché in fondo i cittadini hanno bisogno di normalità.

Rispetto al programma dico, che se riusciamo a chiudere presto la fase legittima delle strategie e delle tattiche, perché ci stiamo preparando a governare la città di Marsala, non l’ultimo paese di provincia, che deve tornare ad avere il suo ruolo sia nella Regione che a livello nazionale, vediamo chi realmente ha la volontà di costruire un percorso. Aggiungo che tutte quelle realtà che ora nasceranno, sono brave ad indicare quali sono i problemi, ma quasi nessuno è in grado di dare soluzioni.

Lei è stato eletto in una lista con la presenza di Linda Licari, sarà anche questa volta così oppure no?

Personalmente credo di no. Già un anno fa l’area di centrosinistra doveva uscire con una linea chiara e assecondare le scelte altrui secondo me è stata una scelta sbagliata.

Nuccio quando le dispiace andare contro il sindaco Alberto Di Girolamo?

Ho sempre detto che dal punto di vista umano e personale ho grande rispetto per questa persona. Alberto Di Girolamo non merita questo fondamentalmente, però deve sganciarsi da tutte quelle figure che lo hanno assecondato stancamente ma non tanto sinceramente. Sarà ricordato come un sindaco che al netto di tutto ha dato il massimo e ha fatto tutto quello che poteva fare. Penso anche che ci sono troppi aspetti che ho contestato negli anni e che non mi rimangio, e cioè nel metodo, nella partecipazione e nella capacità di stare in mezzo alla gente e di fidarsi poteva fare di più. Il tempo credo che lo riabiliterà come ha riabilitato tanti amministratori del passato. Ovviamente le contingenze di un’amministrazione sono tali e la geografia e il contesto nel quale viviamo è talmente drammatico e le avremo anche per la prossima stagione, e per questo serve una chiarezza di base. Dobbiamo essere capaci di intercettare una voglia di partecipazione della gente, diversamente avremo fallito comunque, qualunque amministrazione vincerà.