Dopo il clamoroso passo falso della maggioranza di centrodestra, l'Assemblea regionale siciliana ha approvato l'esercizio provvisorio fino al 30 aprile. Trentacinque i voti a favore.
Evitata la paralisi dei conti ed anche la gestione provvisoria. Ci sarà tempo per fare un bilancio organico.
Il ddl, modificato con un emendamento governativo per mettere una pezza a quanto accaduto 24 ore prima, è stato approvato all’Ars dopo la riscrittura dell’intero art.1 che era stato stoppato, portando da tre a quattro i mesi (30 aprile) di gestione in dodicesimi del bilancio della Regione.
La maggioranza ha retto anche al voto segreto in tre occasioni. Il nuovo gruppo della Lega, votando a favore, ha comunque criticato il metodo con cui il governo ha gestito il documento. Il governo si è impegnato a presentare la legge di bilancio nei primi giorni di febbraio.
Mentre è stato bocciato l’emendamento che prevedeva di posticipare la data delle elezioni per città metropolitane e liberi consorzi, una nota amara arriva per Parchi e Teatri, le somme degli accantonamenti negativi del 2019 non verranno recuperate integralmente ma solo in parte: erano 21 milioni previsti nel 2019 e ancora da ripartire, sono invece solo 16 milioni a disposizione, e di questi 4 milioni e mezzo sono impegnati per gli stipendi.
«La coalizione di governo ha dimostrato compattezza, consentendo con 35 voti a favore il fondamentale sblocco della spesa. Inoltre i più importanti enti culturali siciliani potranno programmare la propria attività, così come una boccata di ossigeno è quella garantita ai consorzi di bonifica in attesa dell'imminente riforma. Importante anche il sostegno al settore dei parchi e delle riserve e agli operai dell'Esa», lo afferma Alessandro Aricò, capogruppo all'Ars di DiventeràBellissima, commentando l'approvazione da parte dell'Ars del ddl sull'esercizio provvisorio.
«Abbiamo votato contro questo finto esercizio provvisorio che alla Sicilia non serviva. La Regione aveva bisogno di un bilancio vero che potesse riaccendere l’economia e lo sviluppo produttivo dell’isola ed invece ci siamo trovati di fronte un testo di legge che nascondeva una riedizione peggiorativa della tabella H - dice il capogruppo Pd all’Ars, Giuseppe Lupo -. Il governo ha scelto di partire con il piede sbagliato dimenticando quanto è avvenuto lo scorso anno con la stagione dei 'collegati' La Sicilia pagherà ancora una volta il conto di un governo che continua ad improvvisare senza alcuna programmazione economico-finanziaria su un tema di vitale importanza per la Sicilia».