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30/03/2020 12:04:00

Coronavirus, decolla il costo del grano. Russia limita le esportazioni

 Pasta e farina sono tra i prodotti più acquistati nei supermercati di tutto il mondo e questo ha fatto decollare il prezzo internazionale del grano.

Alla borsa merci di Chicago è aumentato nell'ultima settimana del 6%.  La Russia che ha deciso addirittura di limitare le esportazioni dopo che la scorsa settimana le quotazioni del grano nel paese avevano raggiunto i 13.270 rubli per tonnellata, superando addirittura quello del petrolio degli Urali, che è sceso a 12.850 rubli per tonnellata.

E' questa l'analisi di Coldiretti riguardo al fine della settimana al Chicago Bord of Trade (CBOT), il punto di riferimento mondiale delle materie prime agricole che secondo gli esperti continueranno a crescere. In controtendenza al crollo fatto registrare dai mercati finanziari, afferma Coldiretti, «la corsa a beni essenziali sta facendo aumentare le quotazioni delle materie prime agricole, con i contratti future per consegna a maggio del grano che sono aumentate di circa il 6%, mentre la soia è salita di circa il 2% e il mais ha incrementato il valore dello 0,7% durante l'ultima settimana».

Con l'emergenza Coronavirus anche in Italia c'è un accaparramento di pasta e farina, afferma Coldiretti, sono praticamente raddoppiati gli acquisti di farina (+99,5%) ma sono saliti del 47,3% quelli di riso bianco e del 41,9% quelle di pasta, secondo una analisi Coldiretti su dati IRI nelle ultime 5 settimane. Una preoccupazione che, afferma Coldiretti, «ha spinto la Russia a trattenere parte della produzione di grano dopo essere diventata il maggior esportatore di grano del mondo mentre il Kazakistan, ha addirittura vietato le esportazioni del prodotto. Si tratta di scelte che dimostrano come i governi si stiano concentrando sull'alimentazione delle proprie popolazioni mentre il virus interrompe le catene di approvvigionamento in tutto il mondo con timori di una crisi alimentare globale».

«L'aumento delle quotazioni di Chicago conferma che l'allarme globale ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità» afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini