Anna Maria Angileri, dirigente scolastico e assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Marsala. E’ convinta dal decreto del ministro Azzolina?
Ho ascoltato in questi giorni il ministro. Ovviamente al centro c’è la salute di tutti e bisogna preservare gli studenti. Io dal mio punto di vista, non sono un virologo, ma credo che sia difficile rientrare a scuola. Non esistono le distanze di sicurezza nelle nostre scuole, all’interno di una classe, a volte, ci sono anche trenta studenti e stanno accanto nei banchi. Siamo tutti felicissimi che la situazione stia rientrando pian piano ma è chiaro che saranno tempi lunghi e a scuola sarà difficile rientrare. Per cui credo che non si rientrerà in classe, prima della normale fine dell’anno scolastico e a quel punto si farà come sostiene il ministro il colloquio, unico su tutte le discipline che possa sondare quello che è il grado di maturità degli studenti.
Come si sta facendo in questo momento con gli esami universitari che si fanno regolarmente online.
Sì, al momento i ragazzi stanno lavorando con la didattica a distanza. Io voglio ringraziare tutti i dirigenti scolastici, i docenti, gli alunni e le famiglie che si stanno dando da fare tantissimo nel nostro territorio per far in modo di assicurare il diritto all’istruzione.
Da un lato c’è il boom della didattica online, dall’altro però ci sono tanti studenti, lo dice l’Istat, che non hanno un pc o tablet.
E’ complesso arrivare a tutti. Noi ci stiamo muovendo facendo dei sondaggi con i consigli di classe, per vedere chi non si collega e per quale motivo, se volontariamente o perché magari manca lo strumento per collegarsi. Il ministero c’è venuto incontro con un fondo di diecimila euro per ogni scuola. Soldi che già arrivati e serviti per l’acquisto del software, di tablet e notebook per gli studenti e poi per la formazione dei docenti. Tutte le scuole hanno già acquistato questi dispositivi e si stanno iniziano a consegnare. Si stanno scaglionando di mezz’ora in mezz’ora le consegne agli studenti, nel rispetto della normativa e di tutte le procedure di sicurezza anticoronavirus. I ragazzi vengono con le mascherine a ritirarli dopo averci firmato un contratto di comodato d’uso gratuito. Abbiamo comprato circa 30 tablet che aiutano a eliminare il problema, ma noi stiamo intervenendo anche telefonicamente. Cerchiamo di comprendere perché non partecipano e ci accorgiamo che i ragazzi hanno bisogno di sentire che la scuola è loro vicina. Gli manca l’atmosfera relazionale che c’è all’interno delle aule e dei corridoi, quel patto tra docenti e studenti. Entrare nelle loro case con le diverse piattaforme, per loro è una cosa bellissima, perché sentono che la scuola è vicina e sentono che anche in questo momento di grande emergenza, l’educazione c’è e la scuola non è venuta meno anche in questo scenario che tutti noi, mai potevamo immaginare che sarebbe potuto accadere.
Anna Maria Angileri, Matteo Renzi dice che mai come in questo momento è importante lavorare sull’edilizia scolastica. Cosa ci dice di questa proposta?
E’ una proposta che condivido. Ho sentito il dirigente ai Lavori Pubblici Luigi Palmeri e si parlava proprio di questo tema. Di voler riprendere i lavori scolastici subito dopo Pasqua. Il decreto ci ha impedito di lavorare, ma dopo penso che i cantieri debbano ripartire e parlando con il dirigente si diceva proprio di riprendere i cantieri al più presto, visto che abbiamo gli appalti aperti per quanto riguarda il settore dell’edilizia scolastica e quelli dell’impiantistica.
Non è un periodo facile per nessuno, come sarà la Pasqua dal punto di vista familiare?
Io ho due figlie che vivono entrambe al di là dell’oceano, negli Stati Uniti. Come mamma sarà una Pasqua molto triste, perché non so quando le potrò rivedere e quando potrò riabbracciare i miei nipoti, ma si deve accettare tutto e penso i questi giorni a chi è da solo in ospedale senza una parola di conforto da parte dei propri cari, se non dei meravigliosi medici e infermieri che stanno facendo un lavoro straordinario ed encomiabile. Penso che tutto il resto sia secondario, verranno momenti migliori, la cosa importante ora è cercare di far in modo che ci siano meno vittime possibile e ridimensionare il contagio. Stiamo tutti a casa, stiamo meglio noi e proteggiamo gli altri.