Ieri sera il premier Conte, appellandosi per l’ennesima volta in diretta social e tv alla nazione, ha confermato che non è ancora tempo di fase 2: da martedì riapriranno alcune attività, ma per la ripartenza bisognerà aspettare il 4 maggio. Per programmarla ha nominato una squadra di 17 esperti guidata dall’ex amministratore delegato di Vodafone Vittorio Colao.
Da martedì confermata la possibilità di tirare su le saracinesche per librerie, cartolibrerie e negozi di abbigliamento per neonati e bambini. Ci sono stati migliaia di nuovi nati e per i genitori era difficile reperire vestiti ma anche passeggini e altri oggetti necessari, al di fuori di ciò che si trova nelle farmacie.
Via libera anche per diverse aziende: quelle specializzate in silvicoltura e fabbricazione dei computer, quelle per la cura e la manutenzione del paesaggio e per le opere idrauliche, fino al commercio all’ingrosso di carta e cartone. I titolari delle attività ancora chiuse potranno invece andare negli uffici per compilare le buste paga, svuotare i magazzini oppure ricevere merci da mettere in giacenza. Sono strette le regole per i negozi e le aziende che aprono e anche per quelle che potranno farlo nelle prossime settimane perché sarà obbligatorio avere erogatori di disinfettante e prevedere percorsi separati nei negozi.