«Caro presidente Mattarella, perché dovrebbero riaprire le aziende e le scuole no? Se i genitori vanno a lavorare e non possiamo stare con i nonni, dove si sta?» è la lettera di Saverio, sette anni, pubblicata dal Corriere della Sera.
Scrive la giornalista Myrta Merlino: "Bisogna ripartire col lavoro, con la produzione, col Pil ci diciamo in continuazione. E nessuno che faccia due più due: dove vanno i bambini se le scuole sono chiuse e i genitori lavorano?".
La lettera del piccolo Saverio fa venire alla mentre una celebre frase di Antoine de Saint-Exupéry: “Gli adulti non capiscono mai niente da soli ed è una noia che i bambini siano sempre eternamente costretti a spiegar loro le cose…”. La scuola, sottolinea la giornalista. sembrerebbe essere un universo a sé stante, fuori da qualunque filiera. “Mentre è proprio nella filiera numero uno: la famiglia, casa nostra.”
L’interrogativo finale che pone Myrta Merlino, in seguito alla lettera del piccolo Saverio, è il seguente: “Chi pagherà il conto? Le mamme che resteranno a casa?”. “Scuola, bambini, nonni, donne – conclude la Merlino -. La forza di un Paese che non si può ignorare, neanche di fronte alla macabra contabilità dei morti e alla forza spietata di quel meno 9,1 per cento di Pil previsto quest’anno”.