Una vera e propria catena di montaggio. Una fabbrica della solidarietà. E’ questa quella che si è creata a Marsala sul fronte degli aiuti alle famiglie in difficoltà economiche per l’emergenza Coronavirus.
Dopo le polemiche e i veleni delle scorse settimane a Marsala si è ristabilito l’ordine, con un’organizzazione curata nei minimi particolari per la distribuzione dei beni di prima necessità destinate alle famiglie bisognose.
Comune di Marsala. Fondazione San Vito, Opera Pia Mons. Gioacchino Di Leo, l’associazione “I Fenici” e altri volontari hanno rimesso in sesto la macchina degli aiuti nel Comando della Polizia Municipale.
Ed è proprio la società di rugby di Marsala ad aver preso in mano la situazione coordinando il tutto. Decine di volontari ogni giorno lavorano per raccogliere i generi alimentari, preparare i pacchi, e consegnarli alle famiglie in difficoltà. E sono tante. In due mesi di lockdown la povertà a Marsala è aumentata e chi riusciva ad arrivare a stento a fine mese adesso è in condizioni ancora più critiche. “Dobbiamo riuscire ad arrivare agli ultimi e ai nuovi poveri, quelli che non sono abituati a chiedere” dicono i volontari de “I Fenici”. “Abbiamo pensato a questo sistema per ottimizzare le risorse, in questo modo riusciamo a preparare dei pacchi con il giusto apporto proteico necessario per 15 giorni”.
“Qui trovi l’avvocato, il ragazzo che lavora dal barbiere, la commessa. Il rugby insegna questo, ad unire le diversità per raggiungere l’obiettivo. E l’obiettivo adesso è di aiutare le persone ad uscire da questo momento di difficoltà”.
L’aiuto si può dare donando beni di prima necessità, soprattutto alimenti e beni per bambini, attraverso i carrelli solidali che si trovano in quasi tutti i supermercati della città. Oppure con le donazioni all’Iban istituito per l’emergenza.
A gestire il tutto poi ci saranno questi ragazzi, che ogni giorno lavorano per rendere meno drammatica questa emergenza.
Ecco il nostro viaggio nella fabbrica della solidarietà di Marsala.