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01/05/2020 12:10:00

Scrive Vittorio Alfieri, sullo spettro della stupidità e l'empatia per il dopo Coronavirus

 Caro direttore, ho appena terminato di leggere l'articolo, "Uno spettro si aggira tra noi, la stupidità", non so se nell'intitolarlo le sia venuto in aiuto l'incipit del saggio "il manifesto del comunismo" ossia "uno spettro si aggira tra l'Europa, lo spettro del comunismo".

Se non erro l'autore dell' articolo è figlio del compianto Michele Perreira che per quasi due lustri diresse una scuola di teatro che ha formato a mio avviso il massimo esponente del teatro lilibetano, Massimo Pastore. L'articolo ci ha rammentato tramite la conoscenza degli scritti del teologo tedesco Banheoffer, la stupidità. Che la stupidità rispetto alla malvagità, non si può battere, si nutre di slogan è servile, irresponsabile, contraddittoria. Il male si conosce e lo si sconfigge. Contro la stupidità si è indifesi, perché essa non è una tara dell'intelletto bensì della generosità umana, azzardo dell'empatia etica.

Personalmente credo che la qualità empatica unitamente alla resilienza saranno fondamentali, direi vitali per il dopo Coronavirus Empatia l'avevamo smarrita, nei confronti dei soggetti più deboli, i poveri, gli anziani gli immigrati. Chiediamo, giustamente comprensione alla classe politica, empatia, in un'accezione più ampia anche resilienza, con la richiesta dell'imprenditoria di fare ripartire al più presto il tessuto economico della nazione. Mi auguro che la stupidità se non sconfitta, purtroppo esisterà sempre e comunque verrà ridimensionata.

Spero che si "materializzeranno" nell'anima di ognuno, empatia e resilienza.
Grazie dell'ospitalità

Vittorio Alfieri