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02/05/2020 06:00:00

La storia dei fulltimer bloccati per il coronavirus nel paradiso di Macari

Hanno lasciato i rispettivi lavori per vivere in giro per il mondo, viaggiando con un camper. Questa è la loro casa, questo è il loro mezzo.


Una vita di scoperte e di avventure. Ma mai avrebbero immaginato che il Coronavirus si mettesse di traverso bloccandoli in un posto per lungo tempo. Per loro fortuna, sono bloccati a Macari, baia paradisiaca di San Vito lo Capo.


Leda De Biase e suo marito sono due fulltimer e da due mesi ogni mattina si svegliano con la vista di Monte Cofano che sovrasta la Baia di Santa Margherita. Quando è cominciato il lockdown si trovavano a San Vito lo Capo, hanno avuto qualche iniziale problema con le autorità, ma poi si è risolto tutto. La loro è una storia emozionante. Ecco come la racconta la stessa Leda.

 

Cosa vuole dire essere fulltimer?
È una scelta esistenziale. Vuol dire rendersi conto che la vita e la società così come ci vengono proposte non sono la sola strada che possiamo percorrere.
Vivere con meno soldi, meno cose, meno comodità. In compenso più vicini alla natura, maggiori possibilità di incontri e scambi interpersonali e la possibilità di spostarti dove vuoi.
Nel nostro caso è stato abbastanza facile perché siamo "grandi"; nostra figlia è già autonoma ed avevamo qualche soldino da parte che ci serve per sostenerci fino all'arrivo della pensione.
Ma so di fulltimers giovani, anche con bambini piccoli, che vivono tutto l'anno in camper e si mantengono con lavori stagionali o online.

Il 1^ luglio 2018 mio marito ed io siamo partiti con il nostro camper.
Ci eravamo licenziati, lasciato casa ed eravamo pronti per questa nuova vita.
Ci basta 1/3 dei soldi che ci servivano prima per vivere in una città come Roma.
Possediamo molte meno cose di prima ma siamo immensamente più ricchi!
Abbiamo visitato mezza Europa e malgrado questo non siamo ancora stanchi di vedere nuovi posti o di ritornare in luoghi magici.
Di solito viaggiamo al contrario di come si muove il turismo stagionale. L'inverno lo passiamo nei paesi più caldi d'Europa e l'estate ci spostiamo a nord.


A volte ci capita di restare anche 2-3 mesi nello stesso posto dove parcheggiamo. Altre volte ci spostiamo dopo qualche giorno per visitare i luoghi che abbiamo intorno e per proseguire sul tragitto che abbiamo previsto.
Avere la nostra "casa" con noi ci dà la libertà, indescrivibile, di poter cambiare programma come e quando vogliamo.
Abbiamo incontrato persone interessanti, generose e simpatiche; abbiamo imparato nuove lingue e nuovi dialetti. Abbiamo conosciuto differenti civiltà e questo ci ha reso più disponibili nei confronti di chi ha una visione della vita diversa dalla nostra.
Quando si possiede meno si diventa meno diffidenti nei confronti degli estranei.
Se si è tesi verso l'immateriale la realtà spaventa meno.
Questo per dire che non è difficile fermarsi a dormire in luoghi isolati o viaggiare in solitudine.
Si perché nel fare questa vita non frequentiamo campeggi ma siamo sempre in sosta libera. Non avrebbe senso infatti aver rinunciato all'affollamento della vita di città per poi ritrovarsi nella calca dei campeggi!

 

Naturalmente in questi 2 anni siamo passati alcune volte per Roma dove abbiamo parenti e amici. E pur amando moltissimo la nostra città, basta trascorrere una giornata nel caos, nello smog, nella fretta, per capire di avere fatto la giusta scelta.
La nostra salute fisica è migliorata e non mi soffermo neanche a menzionare quella spirituale!

La scelta che abbiamo fatto ci sentiamo di consigliarla vivamente. Niente vale la sensazione di libertà che ci da questa vita.

E per restare in tema di scelte, con l'avvento del lockdown dovuto alla pandemia anche noi fulltimers abbiamo dovuto far buon viso a cattivo gioco e fermarci per rispettare le regole imposte dal governo.

Noi con il nostro camper e i nostri 2 cani eravamo in Sicilia già dai primi di febbraio e abbiamo avuto la grandissima fortuna di restare bloccati nella bellissima Baia Santa Margherita sotto Macari.

Il giorno in cui è stato emanato il DPCM abbiamo avuto un incontro difficile con le autorità di San Vito lo Capo che volevano che lasciassimo il territorio, ma poi ci siamo capiti e devo dire che da quel momento le forze dell'ordine, e nella fattispecie i Carabinieri, ci hanno sempre trattato con gentilezza e sono stati per noi un punto di riferimento importante.
Ci hanno chiesto di eleggere come domicilio la Baia Santa Margherita, ci spostiamo col camper solo per le strette necessità, e all'interno del comune. Insomma, anche se bloccati, ci hanno fatto sentire a casa!

Siamo quindi parcheggiati su un grande prato, proprio all'imbocco della baia.
Certo essere nell'impossibilità di visitare i luoghi bellissimi che ci circondano e che tutto il giorno sono sotto i nostri occhi è una tortura! Guardare Monte Cofano incappucciato da una nuvoletta passeggera, pensare che avremmo potuto scalare la sua parete per ammirare il mare dall'alto e sapere di non poterlo fare è quasi un dolore, ma ci consola il pensiero di essere comunque bloccati qui, in comunione con la natura, anziché chiusi tra quattro mura.
E dopo aver passato la giornata ci godiamo la vista di spettacolari tramonti sul ma
re.