Giuseppe Peraino, sindaco di San Vito lo Capo, la sua città è tra le poche in provincia di Trapani che è riuscita a non avere contagi da Coronavirus. I suoi concittadini hanno rispettato le misure di contenimento.
Sì, siamo stati fortunati a non avere casi di Coronavirus. Questo è importante. In salute stiamo bene, ma l'economia è totalmente in ginocchio.
Nei giorni scorsi 155 operatori economici, soprattutto del settore turistico, le hanno consegnato le chiavi delle loro strutture. E' stata un'iniziativa a livello nazionale che testimonia le grandi difficoltà che sta vivendo il settore.
San Vito è la città del turismo in provincia di Trapani, rappresenta il 45% delle presenze turistiche nella provincia. E' una comunità che dal punto di vista economico è tra le più floride in Sicilia. Adesso si trova in ginocchio. Non c'è liquidità, adesso con l'inizio della stagione estiva che per noi inizia molto presto si registra un zero totale. Le problematiche per chi vive di turismo sono elevatissime. Il blocco totale ha creato una mancanza di liquidità non solo per gli imprenditori ma soprattutto per tutti i lavoratori. A San Vito l'economia turistica non è nelle mani di pochi ma nelle mani di tanti, abbiamo tante micro attività. Il danno è per tutti, anche per i tantissimi ragazzi universitari che finanziano i propri studi grazie al lavoro stagionale fatto a San Vito.
Quali soluzioni si possono mettere in campo?
Non è facile. In questo momento la difficoltà dell'Italia è molto elevata. Però il nostro governo nazionale dovrebbe dare maggiore attenzione al settore turistico che rappresenta circa il 14% del Pil nazionale. L'industria del turismo produce tanto quanto quella siderurgica o metalmeccanica. C'è da dire che non tutte le regioni hanno situazioni epidemiologiche uguali. Il governo dovrebbe rivedere le norme e consentire alle regioni come la Sicilia, con meno casi, di riprendere anche gradualmente sempre con il rispetto delle regole. Quest'anno sicuramente avremo un turismo locale, regionale, questo dovrà avvenire con tutte le cautele.
La domanda di turismo interno potrà bastare a coprire le spese e a salvare un po' la stagione?
Se si parte già da metà maggio a riorganizzare il tutto con le nuove regole e nuovi criteri il flusso potrebbe aiutare a sopravvivere e ad arrivare al prossimo autunno-inverno. Le strutture devono adeguarsi alle nuove indicazioni di sicurezza.
Che non sono ancora chiare tra l'altro. Perchè non si sa se le camere, ad esempio, andranno sanificate una volta al giorno o no. E questo inficia sul prezzo. Gli albergatori non possono fare il prezzo se non sanno che costi di sanificazione hanno.
Esatto. Dobbiamo aspettare le linee guida che dovranno arrivare dagli esperti nazionali. Per le strutture ricettive ci sono diverse cose da considerare. Le biancherie come bisogna lavarle, le cucine, le camere. E ancora le norme per i ristoranti. Non è facile. Anche perchè noi abbiamo delle micro strutture. Noi nel 2019 abbiamo avuto circa 140 mila presenze siciliane, spero che saranno di più quest'anno. Ma in questo momento quanti siciliani hanno la possibilità di spostarsi? Per questo bisogna creare un marchio di sicurezza, a cui stiamo lavorando. Noi vogliamo creare un portale in cui si inseriranno le strutture che rispettano le norme di sicurezza sanitaria.
L'ha detto lei, San Vito è caratterizzata dalle micro strutture ricettive, dall'albergo diffuso. E' scampato il pericolo di quel mega progetto della Marina Bay, possiamo dire che San Vito è salva?
E' arenato completamente, abbiamo bloccato tutto. Ho chiuso un percorso che era iniziato male e stava finendo peggio. Il 27 marzo ho messo un punto fermo su quel progetto, non si farà nulla.