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12/05/2020 21:23:00

Musumeci dà alla Lega di Salvini l'assessorato alla cultura in Sicilia 

 Lega, cultura, Sicilia. Un tempo non avremmo mai pensato che questre tre parole potessero stare insieme nella stessa frase. Ma ci siamo riusciti. E così, nel bel mezzo dell'emergenza economica dovuta al coronavirus, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha chiuso un accordo con la Lega. Il partito di Salvini entra nel governo, e avrà una delle poltrone più ambite, quella ai beni culturali, che una volta apparteneva al rimpianto Sebastiano Tusa. 

Per il resto, nessun cambio in giunta al momento. E’ quanto emerge a conclusione del vertice di maggioranza, durato circa cinque ore, durante il quale la coalizione di centrodestra ha affrontato alcuni temi politici.

In Assemblea regionale il gruppo della Lega è costituito da tre parlamentari, ne ha perso uno (Giovanni Bulla transitato all’Udc) due giorni fa. Il Carroccio ha sostenuto fin dall’inizio Musumeci, eleggendo all’Ars un deputato.

«È stata un’intensa giornata di lavoro, conclusasi con la disponibilità della Lega, a entrare in giunta, su mia richiesta - ha detto Musumeci al termine del vertice della nuova maggioranza durato oltre 5 ore -: ne sono felice perché mi é stata vicina fin dalla mia candidatura. Sono certo che, adesso, il centrodestra al completo saprà dare ulteriore impulso alle grandi riforme, in un rapporto sempre più sinergico tra governo e Assemblea regionale, comprese le forze dell’opposizione che vorranno essere propositive».

Secondo il governatore, «i siciliani hanno voglia di ricominciare e noi dobbiamo sapere interpretare, sempre meglio, il loro grande desiderio di uscire dall’incubo dell’epidemia e guardare al futuro con rinnovata speranza»,

La sburocratizzazione come presupposto essenziale per rendere la macchina amministrativa regionale efficiente e veloce. Questo il primo obiettivo sul quale punta la nuova coalizione del governo Musumeci. Tanti i temi trattati nel vertice di oggi, la riprogrammazione dei Fondi comunitari per dare sostegno alle imprese alla lotta contro il dissesto idrogeologico, la disastrosa viabilità provinciale sulla quale da Roma si attende ancora da venti mesi la nomina di un commissario straordinario per sistemare le strade. La stagione riformatrice, avviata con le leggi sul diritto allo studio, sulla pesca e sui procedimenti amministrativi, sarà completata con la riforma dei Consorzi di bonifica, con la legge urbanistica, dei rifiuti e delle ex Province, che vanno rilanciate con competenze specifiche e trasferimenti adeguati da parte dello Stato. Secondo i vertici del centrodestra, la coalizione di governo ha restituito dignità istituzionale ad un ente mortificato e devastato da anni di immobilismo e di veti incrociati.