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13/05/2020 06:00:00

Nino Papania: "Non sto dietro le quinte. Ecco come mi sto muovendo per le elezioni a Marsala"

 Nino Papania, ideatore del Movimento Via, dalla politica lei non se ne è mai andato. Cosa è cambiato negli anni?


E’ cambiato tanto ma allo stesso tempo la gente è alla ricerca della buona politica di sempre. Le urla, la comunicazione veloce, le risposte spot sui social hanno un effetto immediato ma alla lunga non lasciano nulla. La vera politica, quella che si caratterizza per avere una prospettiva, si fa con il dialogo, con la pazienza, con l’incontro e anche lo scontro. Io sono figlio del mio tempo ma sono certo che la politica ha bisogno di punti solidi di riferimento, in questo non è cambiato nulla.


Via in breve tempo ha canalizzato una serie di consensi attorno a se, ha saputo in un tempo difficilissimo come quello del Covid riuscire a mettere insieme oltre 50 amministratori. Verso dove andate?

 

Sono sorpreso anch’io, la risposta che è arrivata da tutti i territori è una risposta che ha segnato il passo, c’è volontà di impegno serio, di dare risposte ai Comuni e di interloquire con la politica sia regionale che nazionale. Via va verso un manifesto che abbiamo scritto, cioè essere attivi per creare le condizioni di crescita dei territori, sappiamo come fare, abbiamo esperienza e vista lunga, allo stesso tempo rinnovare una classe dirigente che spesso si attorciglia su posizioni personali e non getta lo sguardo altrove. Io, l’ho già affermato in un’altra intervista, non sono né dietro né davanti le quinte ma tra le quinte. Siamo aperti al confronto e al dialogo, siamo certi che cresceremo come forza.

Non è passata inosservata la sua adesione al Movimento Autonomisti di Di Mauro e Scavone, guarda ad una politica ad ampio raggio. A Marsala è arrivato insieme agli assessori regionali alla Salute Ruggero Razza e alle Attività Produttive, Mimmo Turano, che equilibri politici si stanno delineando?


Con l’assessore regionale Scavone e con il vice presidente dell’ARS Di Mauro c’è una amicizia personale che poi è diventato lungo dialogo politico. Condivido il percorso, la capacità di fare squadra e di fare sintesi, mi pare già una buona base di partenza oltre ai valori ampiamente condivisibili. A Marsala sono stato con vero piacere, vedere l’assessore Razza avere a cuore l’offerta sanitaria, che in verità risponde ad una provincia intera, non può che rendermi orgoglioso. Sta lavorando molto bene, con senso di responsabilità, con Turano siamo concittadini, il suo è un impegno coscienzioso e serio, specie adesso in emergenza.  Inoltre con Razza stiamo ragionando ad un soggetto politico unico, del quale Turano sarebbe non solo interlocutore ma alleato. La politica che si delinea è quella di chi sa che le alleanze, e mi riferisco alle prossime amministrative di Marsala, hanno un senso se c’è dietro un programma realizzabile e non declinabile al tempo del futuro.


Lei si è definito un moroteo, tuttavia le ultime elezioni hanno dimostrato che il voto è fluido. Si può invertire la tendenza con una proposta reale e concreta? Si può passare alla politica dei fatti anziché continuare con quella degli annunci?


E’ quello che stiamo facendo, è la nostra ambizione più grande. C’è stato un tempo in cui la politica era sostanza, riprendiamo quel tempo e riproponiamo un valore alto al bene comune.

Uno sguardo al nazionale: l’emergenza sanitaria ha creato una seria crisi economica. Le misure ad oggi adottate la soddisfano?


No, non sono misure che possono soddisfare i cittadini, famiglie e imprese. Non si può dire ad una attività vai in banca ed indebitati, al netto del fatto che molte di queste attività non sono peraltro in regola con il pagamento delle tasse, con il Durc. Chiedere di indebitarsi ancora significa consegnarle al fallimento. Le partite iva non hanno ricevuto tutti i 600 euro, una misura che non è sufficiente a garantire il normale sostentamento di una famiglia. Si tratta di misure che non hanno incidenza sul tessuto produttivo e sociale del Paese, questo significa che ci sarà una crisi economica molto forte da affrontare e non credo che gli attuali governanti siano in grado di fronteggiare.