“Al termine della Fase 1 dell’emergenza coronavirus, è stato organizzato un pranzo offerto dalla cucina della Caritas per ringraziare i venti volontari che hanno collaborato per fornire, in questi due mesi, aiuti alle famiglie bisognose. Ma il pranzo lo hanno fatto ... con gli alimenti destinati ai bisognosi”.
A denunciarlo è Sebastiano Grasso, presidente dell’Associazione Arcobaleno, che racconta: “Io ero stato invitato, ma ho deciso di non andare, ma poi alcuni volontari che erano presenti mi hanno riferito. Erano presenti il sindaco Di Girolamo, l’assessore Ruggieri e il vescovo. Gli chef hanno fatto la pasta con i gamberetti e altro. Poi, nel corso del pranzo, sono stati ringraziati alcuni dei volontari che in questi due mesi hanno collaborato a fornire gli aiuti, ma non tutti sono stati ringraziati. Hanno, infatti, dimenticato di ringraziare chi ha cucinato per i bisognosi, come Massimo Bellitteri, Spanò, quelli della Villa Favorita, etc.. Non siamo stati ringraziati neanche noi, che abbiamo iniziato tra i primi a fornire aiuti a chi era in difficoltà per lo stop a tutte le attività economiche. Noi, con poche risorse, anche logistiche, abbiamo aiutato tantissime famiglie. In compenso, però, è stato ringraziato ed elogiato il giovane che io, nei giorni scorsi, ho querelato per minacce e molestie telefoniche. Costui, che mi ha minacciato alle 4 di notte, è stato elogiato dall’amministrazione comunale. Ma il vero problema, ripeto, è che avrebbero cucinato la pasta che doveva essere donata alle famiglie bisognose. E per questo ho ricevuto due telefonate di sgomento di volontari che erano presenti al pranzo. Questo fa molto arrabbiare”.
Massimo Bellitteri e Giuseppe Spanò contestano il racconto di Sebastiano Grasso. “Il pranzo di ringraziamento ai volontari che in questi mesi hanno contribuito con passione ad aiutare chi si è trovato in difficoltà – spiega Bellitteri - non è stato affatto preparato con i prodotti alimentari destinati ai bisognosi. Mai avremmo potuto fare una cosa del genere. La pasta, in gran parte, l’ho portata io. Come pure una parte del pesce per fare la zuppa. Altri due pesci li ha dati il titolare di Villa Favorita. Un altro volontario ha portato i gamberi. E per non prendere nulla dalla cucina della Caritas, Aniello Esposito ha comprato il sale. Non siamo stati ringraziati? Ma in questi mesi non abbiamo preparato 600-700 pasti al giorno, una parte dei quali affidati anche all’associazione Arcobaleno di Sebastiano Grasso per essere distribuiti, per essere poi ringraziati. Lo abbiamo fatto perché ci sentivamo di farlo. Anzi, io voglio ringraziare Piero Fina, Vito Puccio, Aniello Esposito e tutti gli altri volontari, la cui opera non può essere infangata”.