Oggi è la giornata del ricordo per tutti gli italiani. Ricorre, infatti, il 28° anniversario della Strage di Capaci in cui morirono il Giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, Rocco Dicillo, Antonino Montinaro e Vito Schifani. E come ogni anno da quel sabato di primavera del ‘92 che sconvolse l’Italia intera, ci saranno tante manifestazioni un po’ in tutta Italia.
Un 23 maggio diverso, social, televisivo, senza piazze e cortei. Un 23 maggio affacciati al balcone, tutti insieme, per non dimenticare e per dire, ancora una volta, basta alla violenza e alla mafia. È questo l’invito, che ha fatto la Fondazione Giovanni Falcone, che ha suggerito di appendere lenzuola bianche o striscioni in occasione del ventottesimo anniversario della Strage di Capaci. Quest’anno, la giornata, intitolata «Il Coraggio di Ogni Giorno», è dedicata all’impegno di tutti i cittadini che in questi mesi di emergenza del Paese, con impegno e sacrificio, hanno operato per il bene della collettività, medici, infermieri, cassiere dei supermercati, operai, esponenti delle forze dell’ordine che hanno continuato a lavorare per il Paese.
MARIA FALCONE - "In questa drammatica emergenza - ha spiegato la professoressa Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone - si è scelto di celebrare il coraggio degli italiani che si sono messi al servizio dell'Italia in uno dei momenti più drammatici della sua storia recente. Donne e uomini che hanno reso straordinario il loro ordinario impegno mostrando un'etica del dovere che richiama uno dei più grandi insegnamenti che ci hanno lasciato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino".
Non ci saranno dunque i tradizionali appuntamenti della "Nave della Legalità" che, ogni anno, porta a Palermo da tutta Italia migliaia di studenti, né il convegno nell'aula bunker dell'Ucciardone e i cortei, ma sarà comunque un 23 maggio fitto di appuntamenti.
I canali social della Fondazione Falcone- le pagine Fb e Instagram- e la pagina Fb Palermo Chiama Italia, costruita per l'evento, racconteranno in diretta la giornata: dal flash mob, al progetto Storie di Noi, testi di Beatrice Monroy e Giuseppe Provinzano che ne è anche regista. Un progetto di Babel e della Fondazione Falcone che mette in scena una drammaturgia composta dai ricordi personali di decine di cittadini comuni legati ai 53 giorni che separano le due stragi del 1992. Memorie ordinarie di eventi straordinari che trasmettono e restituiscono emozioni incancellabili. Beatrice Monroy e Giuseppe Provinzano hanno selezionato alcune delle storie che ne compongono il testo e hanno coinvolto interpreti del teatro e del cinema siciliano nella realizzazione di una clip home made.
TUTTI GLI EVENTI DELLA GIORNATA - La mattina ci si muoverà tra passato e presente rivivendo virtualmente il viaggio della Nave della Legalità con la voce narrante di Nando Dalla Chiesa. Quest'anno, peraltro, la Nave Splendid della SNAV, usata tradizionalmente per l'evento, è stata trasformata in ospedale galleggiante per gli ammalati di Covid-19. Nel corso del programma, che prevede un collegamento con la ministra dell'Istruzione Azzolina, verranno raccolte le testimonianze delle scuole che hanno partecipato negli anni scorsi al viaggio e i racconti di docenti e studenti che, nonostante l'emergenza, in queste settimane hanno proseguito la didattica da remoto. Da Capaci, luogo della strage, alla presenza di Maria Falcone, di Tina Montinaro, vedova del capo scorta di Giovanni Falcone, Antonio Montinaro, e delle autorità verrà deposta una corona di fiori. Una ampia finestra della trasmissione ospiterà gli interventi del procuratore nazionale antimafia Cafiero de Raho, del capo della Dia Giuseppe Governale, del capo della Polizia Franco Gabielli, del presidente della Camera Roberto Fico e di Ottavio Sferlazza, procuratore di Palmi. Nel pomeriggio del 23 maggio, nel corso della trasmissione "ItaliaSì", sono previsti interventi istituzionali e di esponenti del mondo dell'antimafia come il giudice Giuseppe Ayala, pm al maxiprocesso e amico di Giovanni Falcone, don Luigi Ciotti, presidente di Libera, l'ex capo della direzione nazionale antimafia Piero Grasso e Maria Falcone. Il cuore della trasmissione sarà rappresentato dal racconto dei alcuni dei protagonisti del coraggio di ogni giorno, donne e uomini che hanno svolto e svolgono il proprio dovere anche a rischio della vita, per spirito di servizio nei giorni della pandemia.
LA PROGRAMMAZIONE IN RAI - La Rai, che al ricordo delle stragi del '92 dedica una programmazione di cinque giorni, il 23 maggio ha previsto poi due trasmissioni su Rai Uno: "Uno Mattina in Famiglia", in onda dalle 7.45, e "Italia sì" trasmessa dalle 16.40.
COMUNE DI PALERMO - Dalla sede del Comune di Palermo, città che da simbolo della mafia è diventata simbolo del riscatto della cittadinanza da Cosa nostra, e del Comune di Milano, straziata dal Covid ma di nuovo in piedi grazie alla reazione dei suoi cittadini, verrà appeso un lenzuolo bianco in ricordo delle vittime e in segno della rinascita del Paese che, come nel '92, è decisa a rialzarsi. Alle 12 nella Chiesa di San Domenico, il Pantheon di Palermo in cui è stata traslata la salma del giudice Falcone, verrà celebrata una messa. Contingentate per l'emergenza sanitaria le presenze.
ALBERO DI FALCONE - Alle 17.58 sotto l'Albero Falcone, come ogni anno, ma stavolta senza la partecipazione dei cittadini e alla sola presenza di esponenti delle forze dell'ordine e dei familiari delle vittime, ci sarà il tradizionale momento del "Silenzio" suonato da un trombettiere della Polizia di Stato. I nomi delle vittime delle Stragi di Capaci e Via D'Amelio saranno letti quest'anno da persone rappresentative delle categorie che in questi mesi di emergenza hanno garantito al Paese i servizi essenziali.
PalermoChiamaItalia al balcone! Alle 18 tutti al balcone in un omaggio corale agli eroi del '92 e a quelli dei nostri giorni. Così gli organizzatori: “Appendiamo un lenzuolo bianco alla finestra e alle 18 affacciamoci al balcone per celebrare il coraggio di chi in questi mesi si è prodigato per il bene della Nazione anche a rischio della vita. Medici, infermieri, volontari della protezione civile, farmacisti, operai, commesse dei supermercati, rider, forze dell’ordine e tutti coloro che sono rimasti al loro posto per permettere al Paese di andare avanti. Eredi morali di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e di tutte le vittime della mafia che ci hanno insegnato che solo con l’impegno individuale si raggiunge il bene collettivo”.
Nino Di Matteo, il magistrato palermitano, oggi al Consiglio superiore della magistratura, pm che si occupa, da sempre, di indagini di mafia racconta cosa fu per lui quel 23 maggio 1992: "un vero e proprio spartiacque", dice all'Agi. "Avevo vinto da poco il concorso, stavo facendo il tirocinio alla procura di Palermo, in attesa di prendere servizio in quella di Caltanissetta. Fui colto da un sentimento di irrefrenabile angoscia e disorientamento. Giovanni Falcone per me, giovane studente che sognava di potere fare un giorno il magistrato, aveva rappresentato il modello di riferimento. Il simbolo della voglia di riscatto della mia terra e del mio popolo". Aggiunge Di Matteo: "La sera del 23 maggio, mentre piangevo non avrei mai immaginato che, solo dopo pochi anni, mi sarei trovato a indagare e a sostenere l'accusa nei processi sulle stragi del 1992. E di continuare ad approfondire, fino a oggi, i contesti non solo mafiosi in cui maturarono quegli attentati". Giovanni Falcone, ricorda Di Matteo, "diventò facile bersaglio di ipocriti perbenisti che lamentavano il fastidio che le misure di protezione di cui godeva il giudice arrecavano agli 'onesti cittadini'. Molti di loro oggi fingono di onorare da morto quel giudice che, da vivo, insultavano e deridevano". "Non mi piacciono le sterili commemorazioni retoriche. C'è bisogno di un rispetto che si nutre soltanto di memoria e verità. La memoria di chi non dimentica come Giovanni Falcone, prima di essere ucciso a Capaci, venne ripetutamente ostacolato, isolato, delegittimato, anche da una parte importante delle istituzioni e della magistratura. La verità - conclude - è quella che, ancora oggi, dobbiamo coltivare e perseguire per dare un volto a chi, insieme ai mafiosi che sono stati individuati e condannati nei processi, ha probabilmente concepito, organizzato ed eseguito la strage".
ALFIO MANNINO CGIL SICILIA - “Il modo migliore per ricordare il giudice Falcone e le altre vittime della strage di Capaci e onorarne la memoria è non consentire che mafia e criminalità, parassiti della società, traggano vantaggio dall’attuale situazione di crisi e dallo stato di necessità in cui versano molte persone”: lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, alla vigilia dell’anniversario della strage di Capaci. “Le inchieste e gli arresti di questi giorni- rileva Mannino-, su cui inquirenti e magistratura ci auguriamo facciano piena luce quanto prima, ci offrono uno spaccato inquietante e ci danno conto del fatto che il malaffare corre lungo tutto il Paese, approfittando anche delle situazione critiche, purchè ci sia guadagno. Il nostro timore - sottolinea Mannino- è oggi che le mafie approfittando della crisi sanitaria e dei finanziamenti che vengono attivati cerchino da un lato sempre di più varchi per infiltrarsi nell’economia, dall’altro consenso sociale presso chi è in difficoltà”. Mannino lancia dunque un appello alle istituzioni, alla politica, alla società civile e all’associazionismo democratico a “tenere alta la guardia” per impedire infiltrazioni mafiose e arricchimenti illeciti.
SEBASTIANO CAPPUCCIO CISL SICILIA - “Il 23 maggio per noi è un giorno di tristezza. Ma anche di lotta. Di tristezza perché si rinnova la memoria di chi ventott’anni fa perse la vita per mano dei boss. Di lotta, perché è occasione per riconfermare la volontà di mobilitazione quotidiana contro mafie e illegalità”. Così Sebastiano Cappuccio, segretario della Cisl Sicilia, alla vigilia della strage di Capaci, ricordando il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. E i tanti caduti delle guerre di mafia. “Per noi il 23 maggio è un giorno di dolore – rimarca Cappuccio – ed è una ricorrenza che riporta in mente le pagine più buie della nostra storia”. E sui tanti misteri irrisolti che, prima e dopo il 23 maggio ma passando per il 23 maggio, allungano ombre buie sul nostro presente, “ci auguriamo che sia fatta presto luce”.
MARSALA - Il Sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, sentita anche la Giunta e in particolare l’Assessore alle Politiche Culturali Clara Ruggieri equello alla Pubblica Istruzione Anna Maria Angileri, ha deciso di aderire e condividere l’iniziativa promossa dalla sorella di Falcone, Maria e dalla Fondazione che porta il nome dell’eroico magistrato. “Assieme agli Assessori ci siamo trovati d’accordo nell’aderire all’iniziativa “Palermo chiama l’Italia al Balcone” perché la riteniamo molto importante e significativa – precisa il Sindaco Alberto di Girolamo. Anche noi come Istituzione alle ore 18,00 di domani pomeriggio esporremo un lenzuolo bianco dalla finestra centrale del palazzo municipale per rendere omaggio alle vittime di Capaci ma più in generale a quanti hanno sacrificato la loro vita nella lotta alla criminalità organizzata per l’affermazione delle legalità. Invitiamo tutti i cittadini a recepire il Messaggio di Maria Falcone, Oltre a stendere un lenzuolo bianco quanti aderiranno al Flash Mob saranno chiamati anche ad affacciarsi dai balconi.
TRAPANI - Domani 23 maggio si celebra la Giornata nazionale della legalità, data dell’anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della sua scorta.
Il Comune di Trapani, con il coordinamento dell’Anci, accoglie con favore la proposta di Maria Falcone, presidente della Fondazione intitolata a suo fratello Giovanni, di dedicare questa giornata a tutti coloro che, in questi mesi, si sono prodigati, con abnegazione e grande senso del dovere, nella difficile gestione dell’emergenza sanitaria. Dal balcone di Palazzo d’Alì sarà esposto un lenzuolo bianco e alle 17.57 del 23 maggio, il Sindaco dinanzi alla sede municipale, osserverà un minuto di silenzio indossando la fascia tricolore, simbolo dell’unità nazionale e dei valori costituzionali. Anche i cittadini sono invitati ad esporre un lenzuolo bianco dai propri balconi.
ALCAMO RICORDA GIOVANNI FALCONE - Anche quest’anno Alcamo rende omaggio alla memoria del magistrato Giovanni Falcone nella ricorrenza del 28 anniversario della Strage di Capaci dove persero la vita, Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta. L’assessorato alla Cultura in collaborazione con la Consulta Giovanile alcamese organizza per domani 23 maggio, una giornata con tanti momenti, nel rispetto delle esigenze legate al Coronavirus, quindi i giovani studenti non potranno essere presenti in piazza, per ricordare Giovanni Falcone. Ci sarà òa deposizione della corona prevista per le 9:45. Inoltre, il Sindaco Domenico Surdi prenderà parte all’iniziativa indetta dalla Conferenza dei Rettori delle Università Siciliane (CRUS), di concerto con la Rappresentanza degli Studenti dei quattro Atenei siciliani e la CRUI, che organizza per sabato 23 maggio alle ore 10:30 una SEDUTA APERTA telematica della sua assemblea in occasione della ricorrenza dell’anniversario della strage di Capaci.
Per la prima volta l’assemblea istituzionale delle quattro università della Sicilia, rappresentate da studenti e docenti, si apre non solo ai territori di riferimento, ai siciliani ma al Paese intero, per testimoniare la ferma volontà del sistema universitario di ribadire una convinzione: ogni processo educativo e formativo deve puntare allo sviluppo di una coscienza critica delle giovani generazioni, determinata a sostenere ogni azione volta a combattere e sconfiggere qualunque attività o organizzazione mafiosa. Cittadini ed istituzioni sono stati invitati ad appendere un lenzuolo bianco dal balcone di casa e ad affacciarsi tutti insieme alle 18. Anche il Comune di Alcamo appenderà il lenzuolo bianco sulla facciata principale del Palazzo di Città.
CASTELLAMMARE DEL GOLFO - Uniti nella memoria: per non dimenticare Piersanti Mattarella e Giovanni Falcone. Il 23 maggio municipio illuminato con il tricolore, lenzuola bianche fuori dai balconi. Alle 17,58, ora della strage di Capaci, le chiese cittadine suoneranno le campane. Il 24 maggio nasceva a Castellammare Piersanti, fratello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La sera del 23 maggio il palazzo municipale di Castellammare del Golfo sarà illuminato con il tricolore ed il Comune aderisce all’iniziativa “Palermo chiama Italia al balcone” della fondazione Falcone, con l’invito alla cittadinanza ad esporre fuori dai balconi della città un lenzuolo bianco o una bandiera tricolore e fermarsi in un flash mob sul balcone il 23 maggio poco prima delle ore 18.
Su iniziativa dell'Inner Wheel Palermo Normanna, inoltre, alle 17,58, orario in cui avvenne la strage di Capaci, tutte le chiese di Castellammare del Golfo suoneranno contemporaneamente le campane «Piersanti Mattarella e Giovanni Falcone sono legati da date, fatti ed esempi: hanno dato la vita per una società più equa e la crescita della nostra terra. Punti di riferimento civico e morale - dice il sindaco Nicolò Rizzo-. Circa sei mesi fa abbiamo intitolato al giudice Francesca Morvillo un centro diurno per disabili sorto in un bene confiscato alla mafia. Con il premio legalità “Le carte in regola”, proprio il 24 maggio giorno della nascita di Piersanti a Castellammare 85 anni fa, si sarebbe dovuto concludere il percorso di recupero della sua memoria che abbiamo avviato il 6 gennaio per il quarantennale dell’assassinio con incontri e testimonianze, il concorso per le scuole “Il coraggio di un Presidente”, l’intitolazione dell’aula consiliare». «Il covid 19 ha fermato le attività ma non la memoria e l’esempio di Piersanti Mattarella e di Giovanni Falcone che, dopo Piero Grasso, si occupò da giudice istruttore proprio dell’omicidio
del presidente della regione siciliana. Iniziative solo rimandate perché, per fare in modo in modo che le idee di Piersanti Mattarella, di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo o Paolo Borsellino, possano davvero camminare sulle nostre gambe –conclude il sindaco Nicolò Rizzo- occorre
seguire con i fatti il loro esempio contro ogni forma di illegalità e sopruso della criminalità organizzata. Lavorando nell’interesse comune con lo Stato presente e l’equa amministrazione della giustizia, senza sconti per nessuno».
CUSTONACI - "PalermochiamaItalia" per la lotta alla mafia e Custonaci risponde commemorando oggi alle 17,45, dinnanzi al Palazzo Municipale, la strage di Capaci, del 23 maggio del 1992, in cui furono uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. L'amministrazione comunale ha, infatti accolto l'iniziativa "Il mio balcone è una piazza", promossa dal Ministero dell’Istruzione e dalla Fondazione Falcone, chiedendo alla cittadinanza di stendere lenzuola bianche, cosi come avvenne a Palermo nel '92 dopo le stragi mafiose di Capaci e di via D'Amelio. Domani, giorno della strage di Capaci, verrà steso, con una cerimonia simbolica alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, lenzuola bianche nelle abitazioni e dinnanzi al Palazzo del Comune, dove quello che 28 anni fa fu il simbolo della lotta alla mafia resterà nei giorni a venire. "Custonaci - dice il sindaco Giuseppe Morfino - è in prima linea nella lotta alla mafia e si unisce a Palermo, alla Sicilia e a tutta l'Italia nella lotta alle mafie e nell'affermazione dei principi democratici e della legalità. Oggi più che mai, come dimostrano le recenti operazioni su appalti e mazzette, è indispensabile impegnarsi quotidianamente per affermare il rispetto della legalità, delle regole e della trasparenza, nelle pubbliche amministrazioni, nel settore economico e produttivo e nella società".
MILANO, PIRELLONE ILLUMINATO - In occasione del ventottesimo anniversario della strage di Capaci, il Pirellone si illuminerà per tre giorni in ricordo del giudice Giovanni Falcone. Il Pirellone sarà illuminato con la scritta “Capaci 23/5/92” a partire dalla serata di domani fino a domenica 24. L’iniziativa è stata presa dal Consiglio Regionale su proposta della commissione Antimafia. «Per contribuire, per quel che possiamo, a rendere questa commemorazione più forte anche se diversa da quella di ogni anno – ha dichiarato il presidente della commissione Monica Forte -, di comune iniziativa con il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, abbiamo deciso di illuminare la facciata del Grattacielo Pirelli con una scritta commemorativa che ricordi, a tutti coloro che la guarderanno, la grande e mai sufficientemente tutelata necessità della memoria e dell’impegno».