"Desideriamo ringraziare la magistratura e le forze dell’ordine che, con un’inchiesta complessa e articolata, hanno messo in luce una situazione inaccettabile. Al di là delle contestazioni rivolte agli indagati sul piano penale, ciò che emerge è uno spaccato desolante e preoccupante: lobby affaristiche e interessi illeciti privati condizionerebbero nomine e appalti nella sanità a scapito dei siciliani che invece hanno diritto a un miglioramento dei servizi sanitari dopo anni di corruttele e inefficienze intollerabili.
Con l’auspicio che la magistratura possa fare piena luce su questa e possibilmente su altre vicende corruttive, invitiamo le imprese a denunciare all'autorità giudiziaria eventuali irregolarità e anomalie nelle gare. Convocheremo subito in audizione i dirigenti della CUC per capire cosa è stato fatto dall’attuale direttore generale dell'Asp di Trapani Fabio Damiani, già dirigente responsabile della Centrale Unica di Committenza della Regione Siciliana, e dall’ex direttore generale dell'Asp 6 di Palermo Antonio Candela, attuale coordinatore della struttura regionale per l'emergenza Covid-19, e cosa c’è in corso. Chiederemo la revoca di tutti i provvedimenti disposti dagli indagati”.
Lo sostengono, in una nota, i componenti della commissione Salute dell’Ars, presieduta da Margherita La Rocca Ruvolo, a proposito dell’inchiesta “Sorella Sanità”.