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24/05/2020 08:00:00

Sicilia: certificavano finte patologie per le pensioni di invalidità, arrestati sei medici

Dopo gli arresti del manger dell'Asp di Trapani Fabio Damiani e del commissario in Sicilia per l'emergenza Covid-19 Antonio Candela, un'altra inchiesta che scuote la Sicilia ha portato in manette sei medici che certificavano false patologie per far ottenere pensioni di invalidità o indennità di accompagnamento a persone che non ne avevano diritto.

L’inchiesta della procura di Catania coinvolge in tutto 21 persone, tra medici e pazienti. Dodici i casi accertati. Le accuse a vario titolo sono di concorso aggravato nei reati di truffa, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsa perizia e frode processuale. 

A capo dell'organizzazione due medici finiti in carcere Giuseppe Blancato, 69 anni, e Antonino Rizzo, 59. Blancato tra l'altro è ritenuto il medico che curò il capomafia catanese Nitto Santapaola durante la latitanza, anche se fu poi assolto dall’accusa.

Con l'aiuto di alcuni specialisti, dipendenti dell’Asp di Catania e in cambio di denaro, firmavano referti per patologie inesistenti o ingigantivano quelle riscontrate. Gli assititi ricevevano istruzioni su cosa dire ai medici delle commissioni mediche di Asp e Inps; arrivavano su sedie a rotelle, con le stampelle, con indosso un pannolone. Le indagini però hanno documentato come queste stesse persone conducessero poi una vita normale, passeggiando, facendo la spesa, guidando l’auto, dopo aver «miracolosamente» abbandonato sedie a rotelle e stampelle.

Agli arresti domiciliari sono finiti tre medici specialisti: Carmelo Zaffora, 61 anni, psichiatra, direttore facente funzione di una struttura del dipartimento di salute mentale dell’Asp; Sebastiano Pennisi, 58 anni, fisiatra dell’Asp nel poliambulatorio di Ramacca; Filippo Emanuele Natalino Sambataro, 62 anni, cardiologo e presidente del Consigio comunale di Paternò. L’indagine, avviata nell’ottobre del 2018 vede coinvolta anche una dottoressa di 55 anni, Innocenza «Barbara» Rotundi.