Continuiamo oggi l’intervista al presidente del consiglio comunale di Marsala Enzo Sturiano, la prima parte, sul Porto di Marsala, la potete leggere qui. Sturiano, dopo la riunione a Palazzo VII aprile con l’assessore alla Salute Razza, si è parlato della realizzazione all’ex Ospedale San Biagio di un centro dedicato alle malattie infettive. Da lì una serie di lamentele da parte dell’amministrazione comunale che ha proposto il Campus Biomedico. Non crede che queste polemiche siano state strumentali? E perché soltanto adesso questa proposta, quando aveva cinque anni di tempo per poter decidere di fare al Campus qualcosa, fin quando poi è stato acquisito al patrimonio dell’Asp?
Ritengo che ci sia stata troppa strumentalizzazione. Mi dispiace, non voglio essere polemico, ma quando qualcuno prende posizione è perché c’è campagna elettorale in corso, quando è l’amministrazione che prende posizione, invece, non fa campagna elettorale. A me questa cosa dà fastidio. Mi ha dato fastidio, il fatto che non sia stata data comunicazione al consiglio comunale che l’ospedale di Marsala diventasse Covid Hospital, quando l’amministrazione l’ha avuto notificato per tempo. Il sindaco aveva il dovere di comunicarlo e ci si poteva muovere per tempo. Per quanto riguarda il Campus Biomedico, io non so se il sindaco e l’amministrazione abbiano fatto un sopralluogo, ma il Campus per come attrezzato, non è idoneo per avere delle stanze con bagni autonomi per i pazienti, ma è stato pensato per delle aule didattiche.
Sturiano come si fa a non essere d’accordo su un progetto che investe il San Biagio di Marsala che fa parte del patrimonio immobiliare dell’Asp, ma cade sul territorio di Marsala. Se dovesse cadere a pezzi, qualcuno poi vorrà conto e soddisfazione. Sembra un cane che si morde la coda.
Stiamo parlando di una struttura che è di competenza dell’Asp. Non possiamo non tenere conto di una struttura che si trova nel centro storico della città, che versa in condizioni precarie e pericolose per la pubblica incolumità. Stiamo parlando di un’opera che verrà realizzata con fondi della protezione civile. Significa dare alla città di Marsala una seconda struttura sanitaria, con all’inizio 25 posti letto e poi, con il secondo piano, altri 25 posti letto, sarà dotata di una tac autonoma, il personale verrà assunto e si creeranno opportunità di lavoro.
In consiglio comunale avete approvato un atto d'indirizzo per dare degli aiuti alle attività produttive. I commercianti, però, dicono che l’utilizzo ad esempio del suolo pubblico non lo danno se non si è in regola con i pagamenti dei tributi locali. Pagare i tributi è sacrosanto ed è dovere di ogni cittadino e di ogni impresa, ma ci sono dei momenti in cui bisogna chiudere un occhio perché c’è una emergenza, se non è emergenza questa non si capisce quale dovrebbe essere. Molte casse professionali, ad esempio, hanno erogato il contributo delle 600 euro anche ai morosi.
Sono assolutamente d’accordo. Questa è una fase straordinaria della vita di ognuno di no e dell’Ente Comune. In situazioni straordinarie è giusto andare incontro agli operatori commerciali che contribuiscono all’economia della città. Se c’è da regolamentare va bene ma non in maniera restrittiva. In una situazione normale se non vuoi pagare, allora non ti rinnoviamo la concessione, ma in una situazione emergenziale è un atto che va concesso a tutti. Purtroppo ci sono delle falle in questa fase in cui l’amministrazione è carente. Hanno fatto una forzatura perché volevano rimarcare chi erano i buoni e chi erano i cattivi. Dico decidiamole assieme queste cose, non facciamo fughe in avanti. So che ci sono amministratori che vanno in giro tra le attività, dicendo, tu ti allarghi qua, tu ti metti qua e tu dall’altra parte, come se sono atti dell’assessore, questi sono atti gestionali. Quando si arriva a tanto, dico che si sta toccando il fondo. Se queste cose le faccio io, sono il padrone della città, se le fa un assessore dell’amministrazione Di Girolamo tutto è lecito. Esiste una squadra annona, esiste lo sportello unico delle attività produttive che deve dare, attraverso l’esame di un procedimento amministrativo il suolo pubblico e decidere, con i sopralluoghi dei vigili, attraverso dei sopralluoghi tecnici, dove può essere concesso; non deve essere l’amministrazione o l’assessore a dire dove concedere il suolo pubblico.