Senatore Vincenzo Maurizio Santangelo, è un periodo di grande lavoro per affrontare, oltre all’emergenza sanitaria anche quella economica. Tra le diverse misure mese in campo, c’è quella del Bonus Casa alla quale lei è particolarmente legato, anche per La sua professione di architetto. Lo spiega ai nostri lettori di cosa si tratta più precisamente?
E’ una misura che avrà un impatto assolutamente positivo per il nostro territorio, dove l’edilizia è uno di quei comparti che produce una buona parte del nostro pil. Una misura che permetterà di migliorare dal punto di vista energetico le abitazioni e lo stato riconoscerà un credito d’imposta pari al 110% o altrimenti un sconto pari al 100% sulla fattura. In poche parole se si deve fare il tetto di casa, la facciata, il cappotto, gli infissi, e migliorare la classe energetica di casa, questi lavori possono costare zero euro. E’ dunque una misura che può rimettere in moto l’economia in maniera importante. C’è una misura che riguarda il miglioramento antisismico degli edifici e anche lì c’è il 110% del credito d’imposta.
Senatore Santangelo, il turismo in Sicilia stenta a decollare. Ma la diminuzione delle prenotazioni, dovute al blocco causato dal Coronavirus, non ha fatto e non fa abbassare i prezzi.
Mantenere una struttura ricettiva non è facile. Se diminuiscono i numeri degli arrivi, questo non consente agli operatori di abbassare i prezzi. Ancora viviamo in un momento di incertezza, sfortunatamente il virus non è andato via. Bisogna muoversi in un certo modo e comprendo benissimo le difficoltà egli imprenditori specie nel settore del turismo che avranno grossissime difficoltà. Speriamo che da domani e dal 7 qui in Sicilia si potrà con tutte le cautele del caso ricominciare a circolare. Mi auguro che tutti quanti noi, ricominceremo, nei limiti delle difficoltà economiche che ci sono, a fare quello che facevamo prima e ritornare alla normalità.
Senatore Santangelo gli aiuti o le promesse di aiuto dello Stato in alcuni casi ancora non riescono ad arrivare ai lavoratori e alle imprese. Cosa si può fare per cercare davvero di rendere tutto più semplice?
Purtroppo il Paese che ci siamo ritrovati in un momento di crisi enorme era già malato di suo. Questo stress test che è stato fatto non è assolutamente positivo. La burocrazia blocca i passaggi che dovrebbero essere più veloci. Mi auguri che le misure possano trovare altri canali diversi da quelli tradizionali. Se parliamo di liquidità, il problema principale è che l’Italia ad oggi non ha una Banca Nazionale con gli sportelli sul territorio. Lo abbiamo visto con tante misure, con l’Inps che si è bloccata, lo abbiamo visto con il prestito delle venticinquemila euro, ora portate a trentamila e ci sono state tante difficoltà. E’ un Paese complicato l’Italia, perché la sua struttura burocratica paralizza quelle azioni semplici e di buon senso che vanno fatte.
Santangelo, si parla tanto di burocrazia, perché non iniziate a smantellarla voi che siete la parte attiva delle istituzioni e siete al governo?
Lo sforzo si sta facendo. Si sta lavorando ad una semplificazione. Una prova sarà il “superbonus dell’edilizia”, le imprese giustamente hanno molti dubbi, non possono fare i lavori e poi aspettare mesi. Il Governo sta aprendo delle interlocuzioni dirette con il sistema bancario, per cercare di avere delle regole più precise possibili. Sarà anche un business per le banche, però devono farlo non sulla pelle dello Stato e delle imprese, dovrebbe esserci una modalità non dico calmierata, ma di buon senso.
La provincia di Trapani è sempre stata una roccaforte del Movimento Cinque Stelle. I parlamentari regionali di Alcamo e Mazara, Valentina Palmeri e Sergio Tancredi, sono i due dissidenti grillini che sono usciti dal movimento e all’Ars hanno presentato il loro movimento “Attiva Sicilia”. Come commenta queste dolorose defezioni?
Sì, un momento non facile, anche perché in questo caso si tratta di due amici prima che colleghi di movimento. Io sono onesto, rispetto a questa cosa, faccio parte pure io dei delusi. Sono convinto che non debba mai mancare la coerenza specie se hai fatto un percorso all’interno del M5S. Le difficoltà ci sono in tutti i gruppi politici anche nel nostro movimento, ma se decidi di mollare la spugna a quel punto ti dimetti. Dico che non si possono fare le battaglie e poi comportarsi come gli altri partiti, come abbiamo visto da sempre.
Lei dice era meglio che Tancredi e Palmeri si fossero dimessi?
Se dipendesse da me, questa norma sarebbe già stata inserita dentro la costituzione. Io non entro nelle dinamiche, non li chiamerei dissidenti, ma vedendo quelli che sono i fatti, resto con l’amaro in bocca.
Senatore Santangelo, lei dice, vi dimettete dal gruppo con il quale siete stati eletti, poi se avete le capacità vi fate eleggere altrove alla prossima legislatura.
Ma sicuramente, ci mancherebbe altro. Ripeto le difficoltà ci sono ovunque, soprattutto in un movimento giovane come il nostro. Noi ci siamo trovati da perfetti sconosciuti dal punto divista politico, ad essere, ad esempio, per quanto mi riguarda, un esponente di governo, con le difficoltà enormi da superare e non sempre tutto quello che si fa corrisponde a tutto quello che uno ha in mente, ma questo non giustificherà mai un‘azione che può significare: vado in un altro contenitore politico.
Santangelo, l’emittente televisiva Telesud ha avuto pignorati beni per trentamila euro, il tavolo dal quale trasmettono il notiziario, telecamere e altre attrezzature televisive. Il tutto parte da una causa che aveva con lei e che ha perso. Si trattava di una replica da trasmettere.
Tutto parte da una denuncia di diffamazione che Telesud ha voluto fare nei miei confronti, perché si è ritenuta colpita da alcune mie dichiarazioni. Lungi da me querelare nessuno, ma se vengo accusato mi difendo. Poi il giudice ha deciso che una rettifica che era stata chiesta andava a ledere il mio diritto di replica. Se dipendesse da me, metterei un punto a questa vicenda con un sorriso e serenità per tutti, ma non dipende da me e io non posso fare altro che difendermi.
Impedire ad una emittente televisiva di lavorare e di fare il telegiornale sembra però eccessivo.
Lei ha ragione, sembra quasi un capriccio. Se uno deve pagare una cosa la paga. Se non può pagare o non vuole pagare deve comunque far fronte al debito. Non sono delle cose che ho deciso io, questo è chiaro. Si poteva fin dall’inizio chiarirsi come si fa tra persone con la giusta elasticità e chiedere scusa, se qualcuno ha sbagliato, ed evitare che i tribunali si occupassero di queste cose. Addirittura gli atti di questa vicenda sono arrivati al senato e una commissione dovrà occuparsi di questa vicenda, come se fosse qualcosa di realmente importante. E’ un diritto del direttore e dell’editore di Telesud dimostrare tutto quello che, secondo loro hanno subito. E’ una situazione fastidiosa per tutti e mi dispiace questa situazione.
Dalle sue parole piace pensare che ci sia un margine per chiarirsi.
Da parte mia non c’è nessun tipo di remora. Poi è anche vero che vengo continuamente attaccato, e la notizia da anni a questa parte è che, Santangelo non può essere processato, Santangelo non può essere assolto, notizie che non corrispondono a quello che il giudice ha detto.