Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
08/06/2020 15:00:00

Le proteste in Italia, "I Can breathe" nel mondo e "We want to breathe" per Marsala 2020

 Anche in Italia sta montando la rabbia. Nei giorni scorsi a Roma, precisamente al circo Massimo si sono ritrovati con lo slogan veicolato sul social Facebook "dalle curve alle piazze " circa cinquecento, quasi tutti ultrà calcistici affiancati e completati numericamente da simpatizzanti del partito neofascista Forza Nuova, presente anche il segretario Roberto Fiore.

La ragione, protestare contro le politiche del governo per affrontare la crisi economica dovuta al coronavirus. Da ex "calciomane", delle curve ricordo solo quella del Livorno d'estrema sinistra, le altre "governate" dall'estrema destra. Le curve luoghi d'impunità. I bersagli fisicamente sono diventati i soliti, giornalisti e forze dell'ordine. Si è anche urlato "giornalista terrorista". Non sarà mai troppo affermare: solidarietà ai giornalisti e all'informazione, tutta, essenze della democrazia.

Sulle forze dell'ordine in questo caso la polizia, si attinge ad una poesia di Pier Paolo Pasolini, soprattutto nei passaggi in cui scrive in relazione agli scontri di valle Giulia presso la facoltà di architettura, di stare con i poliziotti, ma non solo era una critica a ciò che stava accadendo (era il 1968) che i figli della borghesia stavano e avrebbero negli anni a venire, quantomeno teoricamente lottato per le istanze dei ceti più deboli.

Non necessita un sociologo, per comprendere che l'evento nella capitale sia stato strumentalizzato, ma non si commetta l'errore di sottovalutare il disagio sociale crescente, alcuni partiti politici ci vanno a nozze per imporre l'uomo solo al comando. Rabbia che con altre motivazioni al grido " I can't breathe" è esplosa negli Usa per contestare contro l'uccisione di George Floyd, durante un intervento della polizia, e un altro video dimostrerebbe la morte di un altro uomo, Manuel Ellis, anche lui durante un controllo della polizia, Manuel proferirebbe le identiche parole di George. Si conclude con un pensiero che spesso accompagnerà le mie elucubrazioni, si riferisce a Marsala 2020, "We want to breathe", aria nuova, si potrebbe eliminare oppure contenere la rabbia dei lilibetani.

Vittorio Alfieri