Giuseppe Pagoto, sindaco delle Egadi, chi lo doveva dire che un giorno avremmo dovuto commentare, dopo un periodo di chiusura totale, l’inizio della stagione estiva e balneare a Favignana. Come è andato il primo fine settimana delle Egadi.
E’ andato bene il ponte del 2 giugno. Questo fine settimana c’è stato freddo e dunque non era tempo prettamente votato al mare.
Come è e come sarà l’estate ai tempi del Coronavirus?
Bah, l’estate ai tempi del coronavirus è difficile. Speriamo che arrivi presto per poter ripartire. E’ difficile in questo momento avere una percezione d’estate, siamo stati travolti anche noi da quanto accaduto in questi mesi di emergenza.
Sindaco, le Egadi sono isole con caratteristiche diverse. Marettimo lo scorso anno ha avuto un ottimo risultato con degli eventi che l’hanno lanciata non solo nel panorama siciliano ma anche nazionale. Ci sarà la possibilità di fare degli eventi, limitatamente a quello che si potrà fare vista la situazione attuale a Marettimo e chissà anche a Levanzo?
Eravamo riusciti, per merito dei tour operator internazionali, ad entrare tra le venti mete più ambite dal turismo internazionale. Lo dicevano i tour operator americani e Marettimo era il fiore all’occhiello di questa offerta turistica. Ora bisogna ripartire, non dico da zero, ma da un’offerta diversa e offrire un tipo di vacanza leggermente diversa.
Gli ingressi nelle isole sono contingentati?
Assolutamente no. Sono contingentati perché i mezzi partono con posti limitati, con tre quarti di persone. C’è questo filtro alla partenza. Noi siamo stati blindati fino ad un mese fa, ma non è più tempo di rimanere blindati. Non dobbiamo continuare a fare quello che abbiamo fatto fino ad un mese fa. Dobbiamo cercare di riavviare la stagione turistica. Non accettiamo numeri chiusi né particolari protocolli sanitari. Facciamo il controllo della temperatura in partenza da Trapani e da Marsala, ma credo si solo un filtro per quello che ci è possibile fare, aggiungere altro non mi pare utile.
Le attività turistiche, bar, ristoranti, come stanno in salute economica?
Abbiamo fatto due provvedimenti. Abbiamo azzerato il costo del suolo pubblico per le attività. L’altro, quello più importante, è che abbiamo chiuso il traffico a partire dal 30 maggio, che per noi è l’inizio della stagione turistica. Quasi tutte le attività sono già aperte e questo è già un bel segnale. Quello che manca è ancora l’apertura delle strutture alberghiere.
C’è una percentuale di presenze che secondo voi può rappresentare il limite tra una stagione positiva e negativa?
Noi puntiamo al 50%. Se andiamo sopra a questa cifra è un successo, se andiamo sotto no. Anche perché la stagione si è ridotta, abbiamo perso maggio e giugno.
Ci sarà un flusso turistico di ritorno da parte di marsalesi, mazaresi, trapanesi, insomma, siciliani, e non tanto le persone dal nord?
Sicuramente, devo dire che c’è un ritorno delle prenotazioni nell’ultima settimana importantissimo. Le persone stanno prenotando da fine giugno, tutta l’estate e fino a settembre. Significa avere dato fiducia, e avere un territorio che era e che è in crescita. Nonostante tutto sta portando a dei risultati in termini di prenotazioni, il che significa anche un anticipo e quindi liquidità per gli albergatori.
Tra le polemiche degli anni scorsi legati alle Egadi, c’è chi dice, in particolare Legambiente, che troppe persone a possono fare mare al delicato ecosistema delle Egadi, dove vi è l’Area Marina Protetta più grande d’Europa. Paradossalmente il Coronavirus ci viene incontro, perché involontariamente si riesce a seguire una sorta di sostenibilità delle presenze.
Sì, quello che evidenziava Legambiente non era sbagliato, anzi. Quando a Favignana ad agosto arrivano 60mila persone, sono tante e c’è un problema di sostenibilità generale di tutti i servizi e dell’ambiente. Adesso si è ridimensionato. Era un periodo di crescita che però dovevamo controllare. Ci sono stati anni in cui questa cosa era esplosa e man mano abbiamo regolato. Abbiamo contingentato con una ordinanza le imbarcazioni, ad esempio, che arrivavano sull’isola di Levanzo. A Marettimo non arrivava il turismo giornaliero come quello di Favignana, non era difficile controllarlo. Quest’anno purtroppo o per “fortuna” non so, da questo punto di vista, sarà un anno particolare.