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13/06/2020 08:19:00

Ecco chi sono i due imprenditori di Marsala che bruciavano rifiuti tossici nei vigneti

Sono Francesco e Daniele Giacalone, padre e figlio, i due imprenditori di Marsala arrestati ieri dai Carabinieri, che li hanno seguiti per parecchio tempo mentre bruciavano rifiuti tossici tra i vigneti delle campagne di Marsala. I due sono stati pedinati, seguiti con il drone, intercettati. Sono titolari delle società "Metal ecologica" ed "Eco.replast". 

I carabinieri  hanno accertato l’illecito smaltimento di 380 tonnellate di rifiuti, derivanti da lavorazioni nei campi della cantieristica navale, generiche attività industriale, plastica e gomma.

I vigneti scelti per diventare discariche abusive (alcune delle tante che affliggono il nostro territorio) erano nelle campagne marsalesi di “Borgo Rinazzo” e quelle mazaresi di “Borgo Montalto”.

L'organizzazione prevedeva degli spostamenti notturni, con camion e furgoni, e anche "staffette" per evitare blitz delle forze dell'ordine. Scaricati i rifiuti a cielo aperto, poi, l'autista prima di andarsene dava loro fuoco. L'incendio poteva durare per giorni, riempiendo l'aria di miasmi e fumi tossici. L'autista del mezzo ha 32 anni, è rumeno, si chiama Ionut Florin Pavelescu, ed è la terza persona coinvolta in questa inchiesta.

Secondo le indagini Daniele Giacalone si faceva pagare da degli imprenditori anche in nero per smaltire i rifiuti delle loro attività. I Carabinieri hanno sequestro a padre e figlio beni per 1.600.000 euro. 

Dichiara Letizia Pipitone di Legambiente:

"Siamo particolarmente contenti del fruttuoso esito delle indagini delle forze dell’ordine che hanno condotto all’arresto dei presunti autori degli incendi di rifiuti che, dallo scorso anno, e sopratutto l’estate scorsa, hanno avvelenato l’aria ed il suolo dei Marsalesi delle contrade a Nord della città. Alcuni cittadini infatti ci avevano contattato per segnalarci quanto stava accadendo nelle loro contrade e noi li abbiamo aiutati a rivolgersi alle forze dell’ordine e all’autorità giudiziaria. Ringraziamo pertanto in primo luogo le forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria, ma anche quei cittadini che hanno, con le loro segnalazioni e denunzie, indirizzato le indagini degli inquirenti. E’ il segnale inequivocabile che vi è ormai piena consapevolezza nella nostra comunità che i danni all’ambiente sono danni alla salute dei cittadini. Saremo pronti a costituirci parte civile nel processo penale a carico dei presunti autori dei fatti di reato loro ascritti".