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16/06/2020 10:49:00

La donna picchiata sul taxi Marsala - Palermo. Il racconto dei testimoni 

 Convalidato il fermo di G.V., 30 anni, accusato del tentato omicidio della fidanzata durante un viaggio in taxi da Marsala a Palermo.

Mentre si indaga sul caso, emergono dettagli inquietanti su quanto accaduto lo scorso martedì. Pare, infatti, che durante il viaggio conclusosi con la terribile aggressione ai danni di una 26enne, di origine brasiliana, il compagno accusato dell’atto violento abbia pregato più volte, sostenendo di voler essere accompagnato in chiesa per continuare le sue pratiche religiose.

Poi, improvvisamente, avrebbe massacrato la fidanzata, tentando perfino di tagliarle la gola con del vetro e facendola finire in gravi condizioni in ospedale.

Nell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e dal sostituto Luisa Bettiol un testimone chiave è il tassista che ha trasportato la coppia in città. E’ stato lui a riferire infatti agli inquirenti che durante il viaggio G. V.  avrebbe pregato, ma che comunque con la ragazza vi sarebbero stati anche scambi affettuosi. Ha poi raccontato che il trentenne avrebbe chiesto di fermarsi per pregare: “Era lui che insisteva per fare una sosta in chiesa, ogni tanto lui recitava l’Ave Maria e spingeva anche la ragazza a fare lo stesso”.

“Siamo arrivati a Palermo intorno alle 18 – ha detto ancora il tassista – lui si è agitato quando ha voluto fermarsi per andare in chiesa. Ha cominciato a lamentarsi con la ragazza per convincerla, dicendole che doveva fare sempre quello che voleva lei, che era uno schiavo suo, che comandava lei, che lui doveva sempre ubbidire a lei. Lei a quel punto si è convinta ad accompagnarlo in chiesa e ci siamo fermati in piazza Santo Spirito”.

La coppia si sarebbe quindi allontanata. “Dopo circa un quarto d’ora - ha spiegato il tassista - ho visto lui ritornare da solo e ho notato che aveva la maglietta sporca di sangue e delle macchie di sangue sulle braccia e sulle mani, ma non ho visto ferite”. G. V. sarebbe allora risalito sul taxi, chiedendo di andare via, ma l’autista avrebbe chiesto notizie della ragazza: “Lui mi ha risposto che non c’era, che avevano litigato e basta, che lei lo voleva lasciare”. Il tassista ha visto una pattuglia dei carabinieri ed ha fatto in modo di attirare l’attenzione dei militari che si sono avvicinati. Anche in quel caso G. V., che si sarebbe nel frattempo cambiato la maglia sporca di sangue, avrebbe insistito con gli investigatori, spiegando di essere giunto da Marsala da solo.

Nel frattempo altre richieste di aiuto erano giunte da passanti, che segnalavano una ragazza ferita in un’aiuola, vicino a dei cassonetti. Dal verbale dei carabinieri emergono le gravissime condizioni in cui è stata ridotta la giovane brasiliana: “Il volto era visibilmente tumefatto, il collo presentava un’evidente lacerazione sul lato sinistro con copiosa fuoriuscita di sangue, i vestiti della vittima erano completamente intinti di sangue. La stessa, in stato di semi-coscienza, riferiva di essere stata vittima di un aggressione e di essere stata colpita dal proprio fidanzato”.