Giacomo Scala, ex sindaco di Alcamo e coordinatore della provincia di Trapani per Italia Viva. Come va ad Alcamo, è già tempo di fare bilanci per la giunta grillina, sulla quale lei non è molto tenero.
Io magari non sarò tenero, altri saranno dolcissimi. Il problema è la visione che si ha della cosa pubblica. La visione che si ha del presente e di quella del futuro. A mio avviso tante cose mancano. C’è un tempo per ogni cosa, uno per costruire e uno per demolire. Loro hanno utilizzato male il loro tempo, hanno solo demolito e non hanno pensato a ricostruire. Diciamo che hanno fatto solo qualche piccola operazione di manutenzione straordinaria, man non è questo quello che la città si aspettava, avendo avuto un grande consenso elettorale. Hanno un po’ disatteso le aspettative della città.
Scala, i grillini hanno disatteso le aspettative, ma alle ultime elezioni europee hanno mantenuto il consenso ad Alcamo che rimane una roccaforte grillina.
La roccaforte grillina c’è stata e in maniera importante, così come in tutta Italia. Credo che ogni elezione si faccia da zero a zero, non ci sono voti conservati nel cassetto. Penso che il voto oggi è molto più libero. Si passa da consensi importanti a tracolli clamorosi. Mentre prima, dove i Cinque Stelle non avevano mai governato, loro potevano alzare il dito e giudicare, oggi sono altri che giudicheranno loro, e sono stati messi alla prova, e mi pare che non sia andata molto bene.
Scala, è pronto ad una candidatura a sindaco di Alcamo?
Io ho fatto un test per amore della mia città, non ho detto che sono candidato. Credo che Alcamo abbia bisogno di un mix di competenze solide ed energie nuove. Non è una mia ambizione e né la mia aspirazione. Certamente sono a disposizione degli amici e della coalizione. Ma in questo momento io sto tentando di trovare uno schema di coalizione vincente e una personalità adeguata a quelle che sono le necessità della mia città.
Tra tutti i fallimenti che possiamo ascrivere alla Giunta dei Cinque Stelle, quello dei rifiuti è il tema più scottante, e così?
Sì, sono i fatti che parlano. E’ sufficiente fare un giro in città e vedere qualche immagine di repertorio. Alcamo era un fiore all’occhiello. Avevamo percentuali di differenziata tra il 50 e il 60%, oggi siamo precipitati in coda ai Comuni. Non capisco come si fa per quattro anni a prorogare una gara d’appalto. E’ troppo semplice dire: “noi risparmieremo un milione e mezzo sul fronte rifiuti”, si poteva anche risparmiare sette milioni su sette, se non si raccoglievano i rifiuti. Il problema non è solo il fatto che non c’è stato questo risparmio, ma si è peggiorato il servizio, con un qualche problema amministrativo, perché prorogare per quattro anni un servizio di sette milioni mi pare molto strano. Se lo avessi fatto io qualche problema lo avrei avuto, sia in ordine al personale che era dentro, che in ordine, all’asfalto rinnovato, secondo me, impropriamente e illegittimamente, ma per carità, questa è una mia opinione più politica che altro.