Nel 2019 gli Enti territoriali siciliani hanno speso 19 miliardi di euro, in aumento del 4% rispetto all’anno precedente. In termini pro capite tale valore ammonta a 3.818 euro, ovvero 160 euro in più rispetto ai 3.660 euro rilevati mediamente a livello nazionale, ma ben oltre mille euro al di sotto rispetto alla spesa mediamente osservata nelle regioni a statuto speciale (4.927 euro). Secondo i dati contenuti all’interno del report “Economie regionali – L’economia della Sicilia” della Banca d’Italia, la spesa degli enti territoriali siciliani si compone di 17,6 miliardi di euro finalizzati al sostegno della spesa corrente primaria (pari al 93,1% della spesa totale) e di appena 1,3 miliardi di euro per la spesa in conto capitale.
Secondo i dati sui pagamenti tratti dal Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici (Siope), circa la metà della spesa corrente sostenuta in Sicilia è servita all’acquisto di beni e servizi (8,8 miliardi di euro, ovvero il 4,9% in più rispetto al 2018), mentre quasi il 30% è stato necessario al pagamento delle spese per il personale (5,2 miliardi di euro), quest’ultima tipologia di spesa appare in netta contrazione rispetto agli anni precedenti. Infatti, nel corso dell’ultimo decennio, in risposta a esigenze di contenimento della spesa pubblica, gli enti territoriali sono stati sottoposti a normative molto stringenti in materia di assunzioni di personale. In Sicilia i vincoli alla spesa per il personale e al turnover hanno determinato un calo complessivo degli addetti agli enti territoriali del 27,7% tra il 2008 e il 2019, variazione più accentuata rispetto a quella media delle Regioni a statuto speciale.