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16/07/2020 17:22:00

Il nubifragio a Palermo: così un giovane ha salvato mamma e figlia 

 Ieri durante il pazzesco nubifragio che ha colpito Palermo, mentre Salvini, cercava di capire quale tweet scrivere pur di associare l'odio agli immigrati a quello che accadeva a Palermo, un giovane, Sufien Saghir, nato a Palermo da genitori marocchini, metteva a repentaglio la propria vita per salvarne altre due: quella di una giovane mamma e di un bambino di appena due anni.

Come tanti altri, anche Sufien era rimasto incolonnato in auto con alcuni suoi amici, finché, improvvisamente, sentendo le urla e i pianti della ragazza, che nel mentre stringeva suo figlio su una tavola di legno, non ci ha pensato due volte a gettarsi in quel fiume di fango e di detriti.

"Aiuto, stiamo morendo", ripeteva lei, bloccata in quel sottopassaggio che era diventato una trappola mortale. Finché Sufien, mentre l'acqua continuava a scendere a cascate, con una costola lesionata, una frattura scomposta alla spalla e dei punti, non li ha raggiunti, salvandoli.

Per altro, il 23enne il mese scorso era stato accoltellato al polmone durante un'aggressione nella piazza di Passo di Rigano ed ha ancora i segni di quell'episodio di violenza. "Ho una costola lesionata, una frattura scomposta alla spalla e i punti – ha aggiunto ancora -. Ci vorrà del tempo per guarire. Ma appena ho sentito piangere quel bambino non c’ho pensato su due volte. Qualcuno diceva di attendere le cime per resistere alla corrente. Potevamo essere risucchiati, è vero. Ma ho temuto che attendere fosse troppo tardi. Stavano annegando, lei si aggrappava a me, ho rischiato di morire".