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16/07/2020 06:00:00

La tragedia di Palermo. Una bomba d'acqua, caos e paura. Città sotto shock

17,50 -   Ieri durante il pazzesco nubifragio che ha colpito Palermo, mentre Salvini, cercava di capire quale tweet scrivere pur di associare l'odio agli immigrati a quello che accadeva a Palermo, un giovane, Sufien Saghir, nato a Palermo da genitori marocchini, metteva a repentaglio la propria vita per salvarne altre due: quella di una giovane mamma e di un bambino di appena due anni.

Come tanti altri, anche Sufien era rimasto incolonnato in auto con alcuni suoi amici, finché, improvvisamente, sentendo le urla e i pianti della ragazza, che nel mentre stringeva suo figlio su una tavola di legno, non ci ha pensato due volte a gettarsi in quel fiume di fango e di detriti.

"Aiuto, stiamo morendo", ripeteva lei, bloccata in quel sottopassaggio che era diventato una trappola mortale. Finché Sufien, mentre l'acqua continuava a scendere a cascate, con una costola lesionata, una frattura scomposta alla spalla e dei punti, non li ha raggiunti, salvandoli.

Per altro, il 23enne il mese scorso era stato accoltellato al polmone durante un'aggressione nella piazza di Passo di Rigano ed ha ancora i segni di quell'episodio di violenza. "Ho una costola lesionata, una frattura scomposta alla spalla e i punti – ha aggiunto ancora -. Ci vorrà del tempo per guarire. Ma appena ho sentito piangere quel bambino non c’ho pensato su due volte. Qualcuno diceva di attendere le cime per resistere alla corrente. Potevamo essere risucchiati, è vero. Ma ho temuto che attendere fosse troppo tardi. Stavano annegando, lei si aggrappava a me, ho rischiato di morire".

14,00 - Non ci sono vittime per la bomba d'acqua di ieri a Palermo. In fretta molti hanno creduto all'allarme lanciato da alcuni "testimoni" su una coppia annegata. Nulla di vero, anche se ancora non tutto il fango è stato rimosso. 

Il bilancio è pero grave. Oltre duecento auto distrutte dalla furia dell'acqua, due sottopassi ridotti ad una distesa di fango, squadre di vigili del fuoco e della protezione civile al lavoro per togliere l'acqua con le idrovore. 

Per fortuna, nelle auto ripescate non ci sono corpi. 

"Chiedo scusa ai palermitani perché mi sento responsabile di quello che è accaduto" dichiara il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando.  La responsabilità secondo Orlando è della protezione civile regionale che non ha diffuso il bollettino "che ci avrebbe permesso di attivare le procedure di emergenza" e dei commissari che negli anni la Regione ha nominato per la realizzazione di 13 interventi sul sistema fognario "che sono stati del tutto inefficienti". Le responsabilità, insomma, di fronte a un evento imprevedibile, è delle "inefficienze della Regione" alla quale Orlando chiede il conto presentando un esposto in procura.  

 09,20 - Nessuna vittima è stata accertata dai sommozzatori dei Vigili del fuoco impegnati tutta la notte nel sottopasso allagato in via Da Vinci, a Palermo, dopo il nubifragio: individuate auto sommerse, proseguono le ricerche per escludere la presenza di persone.

Nelle immagini, squadre dei Vigili del fuoco al lavoro per la ricerca di eventuali dispersi e prosciugamento del sottopasso.

 

 07,30 -  Come in tutte le cose siciliane, la tragedia diventa un mistero. Non si trovano infatti i corpi delle due persone che ieri, secondo alcuni testimoni, sono state inghiottite dalla bomba d'acqua che in pochi minuti ha creato il finimondo a Palermo. Non solo non si trovano, ma nessuno, a Palermo, ha segnalato la scomparsa di persone.

 Un camionista ha raccontato di aver visto due persone sparire nel fiume di acqua e di fango nel sottopasso di viale Regione all'altezza di piazza Einstein. Una coppia mancherebbe all'appello, secondo la testimonianza, dopo il violento temporale che ieri pomeriggio ha colpito Palermo. In realtà nessun corpo è stato trovato. 

Lo dichiarano anche i vigili del fuoco, che hanno lavorato tutta la notte:  "Fino ad ora non abbiamo alcuna certezza circa la presenza di eventuali vittime". Perlustrato il sottopasso all'altezza dell'ex Motel Agip con il nucleo sommozzatori ed effettuato il prosciugamento dell'acqua con pompe ad alta portata. 

A notte inoltrata il Comune ha fatto sapere che "fino ad ora tutti i proprietari delle vetture sommerse rintracciati o presso le proprie abitazioni o, in un solo caso, al Pronto soccorso. In corso verifiche, tramite le targhe dei veicoli, per rintracciare proprietari di tre auto".

C'è invece la certezza che ci sono dieci bambini coinvolti, il più piccolo di 9 mesi, che sono stati ricoverati in ospedale per ipotermia. Le forze dell’ordine hanno prelevato coperte e teli termici dagli ospedali per le persone soccorse in strada. In molti sono stati ricoverati a Villa Sofia.

 

06,00 -   Quando intorno alle 16 sono cominciate a piovere le prime gocce d'acqua su Palermo la gente ha quasi esultato per quello che credeva essere un po' di sollievo dal caldo estivo.


Ma in pochi minuti la tragedia. Il cielo è venuto giù, con un temporale improvviso e non previsto. Una bomba d'acqua che ha fatto subito allagare le strade e i sottopassi, tra tutti quelli di viale Regione Siciliana. L'acqua sale, le auto si bloccano, viale Regione è un inferno. Le persone cercano di mettersi in salvo, fuggono dalla trappola delle auto sommerse dall'acqua, scappano a nuoto in viale Regione. I sottopassi diventano delle trappole. E proprio in uno di questi trovano la morte due coniugi, marito e moglie. La loro auto rimane bloccata nel sottopassaggio di viale Regione che interseca con via Leonardo Da Vinci. L'auto viene sommersa dall'acqua, il marito riesce a liberarsi per cercare aiuto. Viene travolto dalla furia dell'acqua. La moglie è in macchina. Entrambi muoiono annegati. Ci sono anche dieci bambini coinvolti, il più piccolo di 9 mesi, che sono stati ricoverati in ospedale per ipotermia. 

 


La città è in ginocchio.
Allagamenti ovunque, persone che nuotano nelle strade allagate, i soccorsi che si mettono alla ricerca di eventuali dispersi in canotto. Sono scene apocalittiche, che in breve tempo inondano il web.

Un temporale inaspettato, dicevamo, perchè il bollettino meteo della protezione civile non dava conto di nessun rischio meteo, se non quello di piogge sul versante settentrionale dell'isola.
Anche a Catania e Messina ci sono stati danni per l'alluvione, strade allagate e sottopassi inagibili.

Sulla tragedia di Palermo c'è l'intervento di Nello Musumeci, che esprime il suo cordoglio per le vittime.
"Dolore e rabbia ha espresso il presidente della Regione Siciliana, assieme ai sentimenti di cordoglio, alle famiglie delle “vittime innocenti di Palermo”.

“Tragedie come queste - ha detto il governatore - debbono farci riflettere sulla necessità di adottare nuove e urgenti strategie di prevenzione e di pianificazione del territorio, specie in quelli devastati da speculazioni selvagge. Ce lo impone il mutamento climatico e la responsabilità del ruolo di chi amministra”.
Ma polemiche ci sono state per il post di Matteo Salvini che ha attaccato il sindaco della città Leoluca Orlando in un momento così drammatico per Palermo. "A furia di pensare solo agli immigrati, il sindaco Orlando dimentica i cittadini di Palermo: basta un temporale e la città finisce sott’acqua, per non parlare delle bare accatastate al cimitero dei Rotoli. I palermitani meritano molto di più”, attacca il leader della Lega Matteo Salvini.

Le parole di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo: “Oltre un metro di pioggia è caduta oggi a Palermo in meno di 2 ore. La pioggia più violenta nella storia della città almeno dal 1790, pari a quella che cade in un anno. Una pioggia che nessuno, nemmeno i metereologi che curano le previsioni nazionali, avevano previsto, tanto che nessuna allerta di Protezione Civile era stato emanato per la nostra città.
Se l'allerta fosse stata diramata, sarebbero state attivate le procedure ordinarie che, pur nella straordinarietà degli eventi di oggi, avrebbero potuto mitigare i rischi. Ma non è il momento della polemica che lascio ad altri, anche perché so bene che la protezione Civile opera con grande professionalità basandosi su delle previsioni metereologiche fatte da altri e che oggi evidentemente nessuno poteva fare con accuratezza. Quanto è avvenuto deve spingerci ancora di più ad una profonda riflessione e a fare nostra le parole di ieri del nostro arcivescovo sul modello di sviluppo che sempre più sta alterando il rapporto fra l'uomo e l'ambiente e il clima del nostro pianeta. In queste momenti tutta la macchina comunale è impegnata per affrontare questa emergenza non annunciata al massimo dell'impegno e della professionalità mentre attendiamo con apprensione che i vigili del fuoco ci diano notizie sulle persone che ancora al momento risultano disperse e siamo vicini ai loro familiari."