Campagna elettorale partita a Marsala, ultimi tatticismi che prevedono il posizionamento dei consiglieri comunali uscenti nelle liste in cui non rischiano di rimanere fuori da Palazzo VII Aprile.
Vecchie storie che si ripetono e che hanno il sapore della politica stantia, fatta di logiche non di appartenenza ad un partito ma a un singolo interesse che è quello di arrivare in consiglio, poi chissà magari puntare alle regionali. Sognare non ha mai fatto male a nessuno.
Tra centrodestra, centrosinistra, Movimento Cinque Stelle e altre liste, che ancora sono in fase di raccolta firme, i candidati al consiglio comunale saranno veramente tanti.
Se si occupassero con tanta accortezza della città, così come si occupano delle loro candidature e ambizioni, ci sarebbe già un livello superiore, etico e culturale.
Lo ha capito don Francesco Fiorino che lancia un appello, o semplicemente una sfida che si basa sulla capacità di interpretare le istanze di una sensibilità oramai dimenticata: “Se ogni candidato a sindaco o a consigliere desse almeno 10 € al mese e/o dedicasse due ore di vero volontariato...Marsala potrebbe diventare la città siciliana più solidale e attenta alle famiglie più bisognose....
Si è già calcolato, da persone esperte, che avremo circa 400 candidati al consiglio comunale e 6 candidati a sindaco...tutti ci diranno che s'impegneranno per noi marsalesi e per la gente in difficoltà...staremo a vedere...Nel frattempo, invito tutti coloro che si candideranno a sostenere alcuni nostri progetti socio-caritativi: pronto soccorso socio-caritativo (solo in questo mese di luglio abbiamo speso quasi cinquemila euro per aiutare 90 famiglie in difficoltà) e le due "case fraterne" (strutture gratuite di pronta accoglienza che ospitano attualmente 9 persone: 7 uomini, due donne). Attendiamo risposte e vi faremo sapere!”.
Malumori dentro il Pd, la base dem non avrebbe voluto la ricandidatura di Alberto Di Girolamo, si preferiva quella giovane e di rottura rappresentata da Andreana Patti, che invece ha preferito fare un passo indietro visto la mancata unità e, soprattutto, il mancato dialogo.
Attento osservatore di questi passi politici è stato Peppe Bologna, già candidato sindaco a Trapani le scorse amministrative. Bologna chiede le dimissioni della Patti da assessora del Comune di Trapani, ipotizzando anche degli accordi trasversali che sostenevano la candidatura dell’assessora: “Passo indietro? Dimissioni subito. Da subito ritengo che la dottoressa Patti debba dimettersi o esser licenziata per incompatibilità anche ambientale dalla carica di assessore della giunta del Comune di Trapani a guida Tranchida. Sarebbe un bel cavallo di Troia”.
Adesso il dialogo è fitto dentro l’aria di centrosinistra, da Daniele Nuccio ad altri esponenti si cerca di capire quale candidato appoggiare. Al momento prendono le distanze da Alberto Di Girolamo, non intendono appoggiare la sua ricandidatura.