Le demolizioni delle case abusive di Triscina procedono a rilento.
Al momento sono ferme a causa della presenza di bagnanti sulla spiaggia per la stagione estiva, ma riprenderanno in autunno.
Di fatto, tra “prudenze”, esposti in procura per presunti smaltimenti illeciti ed altre vicende, la tabella di marcia non si è certo rivelata quella che tutti si aspettavano in base all’accordo tra l’impresa che concretamente esegue i lavori di abbattimento e l’amministrazione comunale di Castelvetrano.
Ne abbiamo parlato con Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia.
In autunno dovrebbero ricominciare le demolizioni che, come nelle estati precedenti, hanno subito uno stop temporaneo. In tanti però si chiedono che senso abbia abbattere soltanto un’ottantina di case, visto che quelle abusive sarebbero più del doppio. Che ne pensa?
Penso che sia necessario che le demolizioni ricomincino al più presto e vengano completate. Attenzione non soltanto quelle in calendario, vanno demolite anche le altre 250 case che sono venute fuori dalla comparazione delle foto aeree. Credo sia giusto procedere anche per quelle, dal momento che la legge deve essere uguale per tutti.
Anche perché, diciamolo chiaramente, i proprietari delle case non sono soltanto padri di famiglia che, non conoscendo le leggi, si sono costruiti la casetta al mare. Ci sono anche, e sono tanti, dottori, avvocati, architetti, persone che hanno ricoperto ruoli politici o che sono nell’entourage di ex assessori o di sindaci. Maggiormente colpevoli perché consapevolmente, hanno compiuto questo reato, nell’ipotetica certezza di un condono.
L’associazione degli abusivi, Triscina Sabbia d’Oro, qualche giorno fa ha sottolineato in una nota stampa l’arresto di Matteo Bucaria, il manager dell’impresa Cogemat che sta svolgendo i lavori di abbattimento a Triscina. Qualche mese fa invece avevano fatto un esposto alla procura di Marsala ipotizzando uno smaltimento illecito dei detriti venuti fuori dalle demolizioni (reato che la stessa procura ha escluso). Crede ci possano essere davvero dei rischi per l’ambiente e per la legalità?
L’assegnazione dell’incarico è stata regolare. E i motivi dell’arresto del manager, che io sappia, non sono legati all’attività di demolizione. La cosa quindi ha tutta l’aria di essere l’ennesima occasione di fare melina. Guardi, a me interessa davvero poco chi concretamente fa i lavori di demolizione, l’importante è che si facciano.
La vicenda di questo arresto non toglie nulla al fatto che quelle case sono abusive e che bisogna continuare ad abbatterle. E’ inutile giraci attorno, evidentemente qualcuno vuole creare scompiglio per impedire il ripristino della legalità. Si tratta di case costruite illegalmente e, nel rispetto della legge, bisogna abbatterle. Chiaramente, oltre che per Castelvetrano vale anche per Licata, Carini, Altavilla Milicia…
Un movimento d’opposizione (Obiettivo Città), facendosi portavoce dell’associazione Triscina Sabbia D’Oro, aveva anche proposto in consiglio comunale di istituire una commissione d’indagine per il monitoraggio della correttezza degli abbattimenti in corso. Cosa che il consiglio ha respinto.
Questa della commissione d’indagine mi sembra un’altra iniziativa estemporanea, non prevista da nessuna legge. Insomma, un altro tentativo per perdere tempo, impedendo la prosecuzione degli abbattimenti.
Come procedono i lavori di demolizione nelle altre coste siciliane?
Nell’agrigentino qualcosa si è fatto, quasi sempre per iniziativa delle procure che poi obbligano i sindaci ad intervenire. Ma ci sono quei sindaci coraggiosi, penso a quello di Altavilla o di Carini, entrambi in provincia di Palermo, che hanno preso le carte e hanno dato seguito a ciò che era necessario fare. L’unica nota positiva è stata che in diversi casi, in particolare nell’agrigentino ma anche a Carini, chi stava subendo la demolizione ha anticipato l’arrivo delle ruspe, abbattendo la propria casa autonomamente, la notte prima. Questo gli ha permesso di risparmiare sui costi e di evitare la requisizione del terreno.
Ecco, al posto di fare comunicati inutili, che servono solo ad illudere chi ancora ci crede, strumentalizzando vicende che con le demolizioni non c’entrano nulla, sarebbe bene che i proprietari abbattessero le case per proprio conto, limitando il danno. Adesso non ricordo se nel contratto che riguarda Triscina, questo possa essere previsto e loro siano ancora in tempo a farlo. Non sarebbe male, perché i soldi risparmiati potrebbero essere utilizzati per abbattere altre case.
Egidio Morici