In centinaia a Marsala hanno partecipato all'iniziativaindetta dai centri anti violenza Casa di Venere e Metamorfosi per manifestare contro la delibera approvata dal Consiglio comunale della città lo scorso 12 agosto riguardante l'istituzione di un "registro dei bambini mai nati".
Insieme alle diverse associazioni del territorio, fra cui il circolo Arci Scirocco, anche le femministe di Non una di meno Palermo.
"Sostituire la dicitura scientifica "prodotto abortivo" con quella romantica di "bambino mai nato", suggerisce l'idea che una donna che decide di abortire commette un omicidio anche nel caso in cui si tratti di un aborto spontaneo. Ecco che le donne che decidono di porre fine ad una gravidanza vengono colpevolizzate perché rifiutano il loro destino biologico rinnegando la dicotomia donna/madre. Allo stesso modo le donne che subiscono aborti spontanei vengono caricate della vergogna di non essere state in grado di diventare madri. L' assurdità dell' istituzione di questi registri emerge anche dal fatto che le donne già avevano la possibilità per Legge di chiedere la sepoltura dei propri feti mai nati" affermano le donne di Non una di meno Palermo
"Alla luce di questo è chiaro come l'introduzione dell' obbligo abbia ragioni esclusivamente legate alla critica sul piano del giudizio morale. Unico scopo è attaccare le donne, il nostro diritto all' aborto e all'autodeterminazione in una regione come la Sicilia in cui l' obiezione di coscienza raggiunge il 90%" afferma Simona Paladino del circolo Arci Scirocco di Marsala.
" diritti si tutelano sempre e non consentiremo a nessuno di metterli in discussione provando a creare una morale collettiva. Gli attacchi alla 194, le polemiche sul ddl Zan, la caccia al migrante travestita da esigenze sanitarie, non è questo il paese che vogliamo" dichiara Valentina Villabuona, Pd.
Sulla vicenda interviene anche il Sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo: "Ritengo che il tema dell'aborto sia un argomento di una delicatezza così estrema che nessuno ha il diritto di trattare frettolosamente, come è successo recentemente al Consiglio comunale della nostra città. A volte i consiglieri dedicano diverse sedute di Consiglio solo per approvare semplici atti, per i quali basterebbero pochi minuti, e su un tema così delicato non hanno invitato l'Amministrazione né hanno previsto una discussione articolata e il tempo per approfondire l'argomento. Detto ciò, io ritengo che il registro dei bambini mai nati non faccia altro che perpetuare il dolore di un genitore, di una donna, di una madre che, in ogni caso, ha fatto una scelta difficile, qualunque siano i motivi alla base di essa. Inoltre già adesso la legge prevede la possibilità di richiedere la sepoltura del frutto del concepimento: averlo reso obbligatorio rischia di colpevolizzare una scelta intima e dolorosa e di rinnovare per sempre il senso di colpa".