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27/08/2020 07:49:00

 Processo per stalking e danneggiamenti: parte civile appella l’assoluzione per il secondo reato

MARSALA – L’avvocato Francesco Vinci ha presentato appello (ai fini civili) alla sentenza con cui, lo scorso 5 febbraio, il gup di Marsala Riccardo Alcamo ha condannato il 53enne petrosileno Girolamo Salvatore Barraco a 8 mesi di reclusione per stalking, assolvendolo però da due imputazioni per danneggiamenti.

E proprio contro le due assoluzioni l’avvocato Vinci, legale di parte civile per un ex poliziotto in pensione (B.D.D., di 65 anni, marsalese), ha fatto ricorso in appello. L’ex poliziotto e la sua compagna (“ex” del Barraco) N.T., 49 anni, romena, sono state le vittime degli atti persecutori.

I due danneggiamenti contestati dall’accusa erano l’incendio doloso dell’auto di B.D.D. e il danneggiamento della porta d’ingresso dell’abitazione al piano terra di Marsala presa in affitto dalla coppia.

La vicenda ha inizio nel gennaio 2019, quando la donna decide di interrompere la convivenza con il Barraco e avviare una relazione con l’ex poliziotto. Ma il primo non la prende bene e comincia a tormentare sia la donna che il suo nuovo compagno. Scatta, quindi, la denuncia, dalla quale, nel maggio 2019, scaturisce una doppia misura cautelare disposta dal gip Annalisa Amato: divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dai denuncianti, con distanza minima di 200 metri, e obbligo di dimora entro i confini del Comune di residenza (Petrosino). Nel frattempo, la Procura avvia un procedimento penale per stalking e danneggiamenti. Il gup Riccardo Alcamo condanna l’imputato per stalking, nonché al pagamento alla parte civile di un risarcimento danni di 1000 euro e alle spese legali (1300 euro). Ma lo assolve per i danneggiamenti. Decisione contro la quale, adesso, l’avvocato Francesco Vinci, facendo leva soprattutto sull’ordinanza cautelare del gip Annalisa Amato, ha fatto appello. Nel frattempo, la donna, lo scorso anno, dopo avere sporto denuncia insieme a B.D.D., è tornata a vivere con Barraco, rimettendo la querela. Nel suo ricorso, l’avvocato Francesco Vinci evidenzia che il gip Amato nella sua ordinanza ha scritto: “Poi, il Barraco ha anche posto in essere atti di danneggiamento all’auto (prima graffiando le fiancate, poi dandovi fuoco) ed alla abitazione. Che tali danneggiamenti siano riferibili ad una unica regia si desume dal fatto che l’episodio della striatura delle fiancate dell’auto (il 17 febbraio 2019) sia avvenuto in un contesto in cui le persone offese hanno visto il Barraco transitare diverse volte dinanzi all’auto e fermarsi lì vicino e avevano constatato i danni poco dopo. Quanto al danneggiamento seguito da incendio dell’auto fiat punto evo, si rileva che immediatamente dopo tale fatto, una donna ha citofonato all’abitazione della Toader e ha minacciato che sarebbe toccato a lei. Che la donna poi agisse per conto del Barraco, si rileva che egli già in precedenza aveva minacciato la stessa sempre citofonandole. Infine, la riferibilità del danneggiamento della porta di ingresso della abitazione di residenza (tra il 9 e il 10 marzo 2019) si desume dalla collocazione storica in continuità con gli episodi descritti e con il fatto che immediatamente dopo, mentre le persone offese effettuavano il trasloco, il Barraco era sempre presente lì dinanzi seguendone i movimenti. Tutte le emergenze appena descritte attestano, dunque, la esistenza dei gravi indizi di colpevolezza (…)”.