Dissequestrati i beni e il complesso societario di Andrea Amato, imprenditore 61enne di Alcamo.
Amato a maggio è risultato tra gli indagati nella maxi operazione chiamata "Waterfront" portata a termine dalla Guardia di finanza con una serie di arresti in diverse regioni italiane e sequestri di beni e imprese per oltre 103 milioni di euro.
Nel mirino della Dda di Reggio Calabria, i profili "imprenditoriali" della cosca Piromalli, attiva nella Piana di Gioia Tauro.
Gli accertamenti hanno messo in luce un cartello criminali in cui rientrano imprenditori e funzionari pubblici ed era diretto a pilotare gli appalti, nonché ad agevolare le cosche di 'ndrangheta.
E tra i 75 indagati figura anche Amato, 61 anni. Per lui è stata applicata la misura dell'interdizione dall'attività d'impresa per un anno. Ed è scattato il sequestro della sua azienda, Amato Costruzioni, srl. Secondo la Procura di Reggio Calabria Amato ha presentato un'offerta "concordata" per una gara per la realizzazione di un eliporto nel Comune di Polistena. La regia occulta delle gara era del principale protagonista di questa importante operazione della Guardia di Finanza, Giorgio Piromalli, uomo di 'ndrangheta.
Nei giorni scorsi il Gip di Reggio Calabria ha disposto la revoca dell'ordinanza di sequestro delle quote societarie di Amato e dei suoi familiari e il dissequestro del complesso societario della Amato Costruzioni Srl.