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07/09/2020 06:00:00

Criminalità e politica a San Giuliano. Parla Diego Pipitone

 Un Padre Pio alto mezzo metro alla fine del corridoio dell’ingresso, terminate le scale.

Un soggiorno modesto, il mobile con il televisore, un ritratto di suo fratello, morto con il cognato nell’agguato di mafia dal quale lui è invece uscito vivo per miracolo. Il ritratto è al centro della parete di fronte alla finestra. C'è dipinto un giovane che sorride, ha una sigaretta in bocca. E’ rimasto eterno e bello come rimangono quelli che sono morti da giovani, cari agli dei, meno ai corleonesi.

Lui, invece, è vivo, nonostante tutto. Seduto al tavolo, una sigaretta spegne, un’altra l’accende.
E’ Diego Pipitone.


Lo incontriamo a casa sua, che non è a San Giuliano, quartiere popolare di Erice dove ha i suoi giri e i suoi affari. Sta in una stradina del centro di Trapani, una palazzina anonima. Un portoncino, le scale, il bucato steso ad asciugare nel cortile interno.

Chi è Diego Pipitone? I lettori di Tp24 lo sanno.
Facciamo prima a dire cosa non è, secondo lui: non è un mafioso, è uno che ha commesso solo un “reato comune” come lo definisce (l’omicidio di un rivale in amore), ha pagato il suo prezzo, è stato anche un detenuto modello, racconta. Poi ha sbagliato a dare ospitalità ad un amico, e per lui è stata emessa una condanna a morte dai Corleonesi. Sono morti il fratello e il cognato. Lui si è salvato, nonostante le ferite gravissime. Originario di Castellammare del Golfo, ha conosciuto una ragazza trapanese. Si è dunque trasferito a Trapani. Ha iniziato un’attività edile, a San Giuliano. Tutto questo accadeva circa 30 anni fa. Da allora Giuseppe che tutti chiamano Diego si è sposato, ha avuto una figlia, e ha cominciato ad avere tanti amici: “Sono ben voluto da tutti”. Perché? “E’ il carattere”. E aggiunge: "Ma è un reato il fatto che le persone ti vogliono bene?". 

 

Non è vero che fa estorsioni. Da consigli.
Non è vero che fa giustizia sommaria. Dà solo conforto.
Non è vero che controlla pacchetti di voti. Dà solo indicazioni. E lo fa perchè gli piacciono “le idee politiche”, mica per altro.
Non ha nessuna banda, anzi ai giovani dice di seguire sempre la legalità.
Non ha cattive frequentazioni, non conosce pregiudicati. “Io - dice - sono circondato soltanto di persone perbene”.
Per la crisi economica ha chiuso l’attività. Campa con i soldi del suocero, il reddito di emergenza, i buoni spesa che gli passa il Comune.

Perché ha fatto votare Daniela Toscano alle ultime elezioni? "Perchè è una persona pulita. Come me, è per la legalità". 


E’ famoso perchè è buono. Non è un reuccio nè un boss, ma, come dice lui, "una persona che mi vogliono bene".  Raccoglie i soldi per le ragazzine ammalate, se vede uno povero si leva il pane di bocca. E’ per questo che tutti lo stimano, dalle sue parti.

A San Giuliano, ad esempio: "Quello che ho fatto io dovrebbero farlo le istituzioni. Dare buoni consigli, aiutare le persone". Ma che ci faceva nelle riunioni sui cantieri della Zona Franca Urbana con Daniela Toscano: "Se si parla di lavoro, io partecipo", spiega. 

E qualcuno gli vuole anche male. Qualcuno che ha messo in bocca ad investigatori e a noi giornalisti cose non vere.

Se proprio un rammarico ce l’ha, è di aver aiutato Luigi Manuguerra e Nino Oddo, gli unici due politici che non si sono comportati bene con lui. Ha invece grande stima di Livio Marrocco. “Manuguerra mi veniva sempre dietro perchè voleva il mio sostegno - racconta - e così nel 2012 gli ho voluto dare una chance. Sua moglie era candidata, e lui era ogni giorno a casa mia, a fare campagna elettorale con me. Abbiamo preso 600 voti”. Il giorno dopo le elezioni, però, Manuguerra scompare. E a chi gli dice che ha un debito di riconoscenza nei confronti di Pipitone, risponde. “Con sti fanghi di San Giuliano non voglio avere niente a che fare”. Fine di un’amicizia.

 

 

Parla bene di Daniela Toscano, benissimo di Giacomo Tranchida. Con Daniela Toscano ha fatto qualche riunione, con Tranchida si conoscono appena. Ma, secondo lui, loro tre hanno una cosa in comune. "Perchè Daniela e Tranchida - spiega - sono come me. Sono per la legalità. Ecco perché mi sono messo vicino a loro". 

Con la Sindaca di Erice Pipitone ha chiuso un accordo elettorale, raccontato da Tp24, che le ha fatto vincere le elezioni, con un candidato, Francesco Tarantino, eletto e fatto dimettere da Pipitone perchè ritenuto “non idoneo”.


Ovviamente lui racconta un’altra storia: nessun accordo con la Toscano, Tarantino era un amico, poi è stato male e lui mica lo ha costretto a dimettersi, glielo ha consigliato per il suo bene. E anche i soldi che, intercettato, avrebbe dovuto restituire ogni mese ... è stato tutto un malevolo franteindimento di noi giornalisti. Non si parlava di soldi. Si parlava di appuntamenti: ogni mese Tarantino avrebbe dovuto andare da "loro" non per portare soldi ma per parlare della sua attività, confrontarsi con il gruppo di amici sulle iniziative da portare avanti per rendere più bello e più vivibile il quartiere di San Giuliano. E’ per questo che lui fa politica, mica per altro. Ma dopo quello che ha raccontato Tp24, ha deciso che politica non ne farà più. E’ troppo amareggiato.