Sei persone sono state fermate dalla polizia di Palermo nell'ambito di un'operazione, denominata Lazzaro, su disposizione della locale Procura, contro una presunta organizzazione criminale accusata di essere dedita alle frodi assicurative sulla vita, che secondo le indagini mirava ad ottenere la liquidazione del premio con la falsa e prematura morte del contraente della polizza. Sono decine le persone indagate.
Evidenziato attraverso le indagini un modus operandi strutturato e ben collaudato in ogni sua fase: dal reclutamento dei contraenti e dei falsi morti alla gestione e suddivisione dei proventi illecitamente ottenuti dalle compagnie assicuratrici truffate.
Ai vertici dell'organizzazione sono stati individuati Danilo Di Mattei, Giuseppe Tantillo, Calogero Santi Frenna, con precedenti di polizia. I tre muovevano le fila del sistema criminale posto in essere gestendo la fase propedeutica di scelta dei soggetti da coinvolgere; accompagnavano spesso i “futuri morti” per la stipula di uno o più contratti assicurativi; decidevano il momento in cui doveva procedersi alla dichiarazione di morte del falso defunto; curavano la fase di creazione materiale degli atti falsi da presentare alle compagnie che attestassero la morte del contrente e permettessero così la liquidazione del premio assicurativo; e infine si occupavano della accensione di conti corrente da parte dei beneficiari, per la ricezione del premio; determinavano le quote associative da distribuire a seguito dell’ottenimento del premio assicurativo.
Ai fratelli Salvatore e Agostino Patti e a Salvatore Rini viene attribuito il ruolo di organizzatori delle frode. I tre provvedevano sia a fungere da beneficiari e finti deceduti di alcuni contratti assicurativi e si occupavano della fase di smistamento delle somme accreditate dalle compagnie assicuratrici attraverso innumerevoli movimentazioni di denaro e prelievi in contanti volti ad ostacolare la tracciabilità delle somme indebitamente ottenute.
Nell’ambito dell’esecuzione dei provvedimenti si è provveduto ad eseguire diverse perquisizioni sia presso le abitazioni di numerosi indagati sia presso alcune attività imprenditoriali.
Si è proceduto inoltre a sequestrare beni mobili ed immobili nonché numerose attività commerciali, valori ed utilità economiche di considerevole entità, riconducibili sia ai delitti di riciclaggio ed auto riciclaggio sia riferibili direttamente o indirettamente a soggetti con redditi formali di gran lunga inferiori alle loro effettive capacità economiche. Si tratta, in particolare di esercizi di autorimessa e parcheggio, esercizi di vendita di prodotti alimentari ed affini, quote di beni immobili, ai quali va aggiunto il sequestro di svariati conti correnti utilizzati per le complesse operazioni di riciclaggio.
Nello specifico:
- una ditta individuale ed intero patrimonio aziendale, con sede in Palermo via Notarbartolo 27/d e ulteriori sedi operative in via G. la Farina 38,40,42 e Via Croce Rossa 122, esercente attività di garage e rimessaggio e lavaggio autovetture, intestata a M.O. ma nella disponiblità del Di Mattei;
- Quota del 50% della proprietà di un terreno sito in Palermo Zona Cruillas intestato a M.O.;
- Ditta individuale “La boutique del caffè “ed intero patrimonio aziendale con sede in Palermo via Zandonai 20, esercente l’attività di vendita al dettaglio di prodotti alimentari e per caffè, intestata a C.M., ma nella disponibilità di F. N. e della moglie T.L.;
- Ditta individuale “La Bottega del caffè e oltre” di F.N. ed intero patrimonio aziendale con sede in Palermo Cortile Cardinale n. 1, esercente l’attività di commercio on line di prodotti del caffè e surgelati.
- Nr. 4 veicoli di proprietà di F.N. ed un’autovettura intestata al Di Mattei.