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14/10/2020 06:00:00

Marsala, Valentina Villabuona (PD): "Dopo la sconfitta bisogna rimettere insieme i pezzi e ripartire"

 Valentina Villabuona presidente dell'assemblea del Partito Democratico di Trapani. Parliamo di Marsala, dove, alla luce del risultato elettorale i Dem sono fuori dal consiglio comunale. Che lettura dà a queste elezioni marsalesi?

La sconfitta per la lista del PD che rimane fuori dal consiglio è un dato pesante ed è un campanello d’allarme non solo per Marsala ma per tutta la provincia. E’ facile puntare il dito nei confronti degli altri. In maniera più seria e con buon senso, si può iniziare un lavoro per rimettere insieme i pezzi e cercare di ridare una prospettiva diversa alla quinta città della Sicilia. Questo credo è quello che andava fatto, Marsala veniva infatti da un periodo piuttosto complesso come Partito Democratico. E’ pur vero che il congresso è arrivato troppo tardi e lo abbiamo detto lo scorso anno.

Villabuona, qualcuno ha chiesto le dimissioni di Rosalba Mezzapelle, ma è arrivata alla segreteria appena un mese prima delle votazioni e forse dovrebbe essere “premiata” perché ci ha messo la faccia, si è candidata senza nessun paracadute e mettendosi a totale disposizione del partito, come una volta si faceva nei partiti veri e seri.

Io non amo mai chi inizia un’analisi politica chiedendo le dimissioni degli altri. Perché al di là del fatto che ci ha messo la faccia Rosalba Mezzapelle, credo che un partito serio fa una bella assemblea degli iscritti, ragiona sui risultati e poi arriva ad una conclusione.  Non si parte mai dal chiedere le dimissioni, ma da un’analisi di quello che è successo. Io credo che abbia diritto a parlare di più chi c’è stato che chi non c’è stato in questa partita. Su questo voglio essere chiara, perché noi parliamo della quinta città della Sicilia, che aveva un gruppo dirigente importante e che ha espresso anche un onorevole regionale e penso che prima di parlare di dimissioni si deve fare un’analisi serie e vorrei capire chi chiede le dimissioni di chi.

Linda Licari, che ha fatto la lista Marsala Coraggiosa, nonostante abbia ottenuto 890 voti, non è stata eletta. Visto che è tesserata del PD, se fosse stata dentro al partito ci sarebbe stato il 5% e due consiglieri comunali. A chi ha una tessera di partito viene chiesto il sacrificio in nome del partito democratico, non di andare allestire un’altra lista civica.

Linda Licari e Luana Alagna sono entrati nel PD da poco e sono entrate per un lavoro di allargamento del Partito Democratico. Io quel percorso lo difendo e lo rispetto molto, perché mentre le liste si univano, c’è stato chi ha provato ad investire, pur perdendo, in un progetto civico di supporto al PD e ha provato ad allargare e rendere la partita giocabile. La Licari che prova generosamente, pur sapendo che sarebbe stata eletta in qualsiasi lista, credo che andrebbe ringraziata. Non è la prima volta che i dirigenti di partito investono su progetti di allargamenti della coalizione. Il problema vero è rappresentato da tutti quelli che non c’erano. Condivido il pensiero del segretario Venuti, quando dice che nel partito ci si deve saper stare, perché se un partito decide di sostenere un progetto, si deve farlo e si deve portarlo avanti. Nella lista del PD, levati i primi quattro, non trovo molti dirigenti del partito. Poi sulla partecipazione, ognuno ci mette quello che può, io dico che noi ci abbiamo messo la faccia, con i ministri, con il capogruppo alla Camera, con il nostro deputato nazionale Carmelo Miceli, che è stato presente qui. Io quasi mi trasferivo a Marsala. Se un direttivo decide qualcosa poi, ci si mette la faccia fino in fondo. Io ho apprezzato moltissimo Nina Pantaleo, che ha avuto un risultato discreto per una persona che non si doveva candidare.