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16/10/2020 00:50:00

Carlo Acutis, l'influencer di Dio e il beato dei millennial

 Proprio qualche giorno fa il 10 ottobre nella Basilica Superiore di Assisi sotto la guida del cardinale Agostino Vallini si è svolta la cerimonia di beatificazione di Carlo Acutis. Ma chi è il nuovo beato della chiesa cattolica?


Carlo Acutis, figlio di Andrea Acutis esponente dell’alta borghesia torinese, nacque il 3 maggio 1991 a Londra, subito dopo per motivi lavorativi del padre si trasferi a Milano. Carlo era un ragazzino del suo tempo come tutti gli altri ma con una grandissima fede. I suoi genitori, come riportato in diverse interviste, non erano molto religiosi anzi sarà proprio la fede del piccolo Carlo a ravvivare la fede della madre, insomma c’era in lui una predisposizione naturale al sacro,a soli 3 anni e mezzo chiedeva alla madre di entrare nelle chiese per salutare Gesù. Nei parchi di Milano capitava spesso che raccogliesse fiori da portare alla Madonna. Carlo volle accostarsi all’eucaristia a 7 anni, anziché a 10.La sua devozione rivolta in particolare all’Eucarestia (che chiamava “La mia autostrada per il cielo”) e alla Madonna lo portava quotidianamente a partecipare alla messa e a recitare il rosario. I suoi modelli di fede erano i Santi Francisco e Jacinta Marto, San Domenico Savio,San Luigi Gonzaga e San Tarcisio. Carlo oltre a studiare e a coltivare interessi normali di adolescente si adoperava con ogni sforzo e con tutto se stesso per aiutare i più bisognosi. Carlo faceva anche volontariato come riportato dalla madre “La sera partiva da casa con recipienti pieni di cibo e bevande calde. Li portava ai clochard sotto l’Arco della Pace,per i quali con i risparmi delle sue mance comprava anche i sacchi a pelo”.

Carlo insomma si faceva prossimo, salutava tutti, aveva interesse per tutti, nelle persone vedeva il volto di Gesù, voleva bene e aveva una buona parola per tutti.Tra le sue passioni c’era l’informatica per il quale mostrava un grande talento fin da piccolissimo, come sempre riportato dalla madre “A 9 anni scriveva programmi elettronici grazie ai testi acquistati nella libreria del Politecnico”. Carlo sognava di adoperare il pc e il web per diffondere il Vangelo per questo motivo ideò e organizzò la mostra sui miracoli eucaristici nel mondo, con la collaborazione dell'Istituto San Clemente I Papa e Martire. Tale mostra,ospitata nelle parrocchie che ne fanno richiesta e presente anche online, è già stata ospitata in tutti cinque continenti: solo negli Stati Uniti in quasi 10.000 parrocchie,nel resto del mondo in centinaia di parrocchie e in alcuni tra santuari mariani più famosi, come ad esempio Fatima,Lourdes e Guadalupe. Nel 2006 si ammalò improvvisamente di leucemia fulminante,a causa della quale morì il 12 ottobre, in soli tre giorni, presso l'ospedale San Gerardo di Monza.

Analizzando la vita di Carlo possiamo dire con certezza che con la sua breve ma intensissima vita è stata un’esempio per tutti,non solo un’esempio di fede in Dio per tutti i cattolici ma un esempio di vita per tutti i laici.Carlo infatti ha vissuto a pieno la sua breve vita aiutando i piu deboli, i più bisognosi sempre sostenuto dalla sua grandissima fede in particolare per l’eucarestia che lui chiamava “La mia autostrada per il cielo”. Carlo ha previsto, già negli anni 2000,l’importanza che avrebbe avuto nella vita quotidiana internet e ha usato il web per divulgare il vangelo, noi di solito parliamo di internet come un mondo rischioso pieno di persone intenzionate a farne un uso non buono e salutare, invece Carlo ha provato ad unire il web e le innovazioni che da sempre affascinano i giovani con la santità dei testi sacri, ha cercato di unire passato e modernità.Papa Francesco nella “Christus vivit” cita Carlo come esempio per i giovani. “Sapeva molto bene”, spiega, “che questi meccanismi della comunicazione, della pubblicità e delle reti sociali possono essere utilizzati per farci diventare soggetti addormentati”, ma lui ha saputo uscirne “per comunicare valori e bellezza”. Il suo sguardo spaziava ben oltre Internet.

Come sarebbe contento Carlo di vedere che papa Francesco è su Instagram e su Facebook e che….possiamo dirlo... con i suoi 7,1 milioni di followers è anche lui un influencer.La sua vita è la dimostrazione concreta e tangibile che Carlo ha fatto proprio il grande comandamento “Ama il prossimo tuo come te stesso” .In questa società di oggi è ancora più forte il messaggio,in una società di divisioni, di restrizioni, di separazioni, di allontanamenti amare il prossimo è fondamentale per la sopravvivenza dell’umanità. Chi non ama il prossimo non ama abbastanza se stesso o addirittura non si ama per niente.

Chi non ama se stesso non ama la vita e non fa nulla per cambiare il mondo in cui vive,anche su questo Carlo ci da un valido suggerimento “Da qualunque punto di vista la si guardi, la vita è sempre fantastica” con ciò ci sta dicendo di vivere a pieno la nostra vita e far si che la vita degli altri sia bella e vivibile quanto la nostra. Insomma con i suoi gesti le sue parole Carlo invita tutti a essere parte integrante di una comunità, fecendo del proprio meglio per migliorarla,ognuno a modo suo cosi da essere sempre se stessi come lui ci ricorda “Tutti nascono originali,ma molti muoiono come fotocopie”. Il beato Carlo Acutis insomma ci da una indicazione:essere luce del mondo per il prossimo.
“Ognuno di noi emana luci diverse. Ognuno di noi,nel buoio,nel mar in tempesta,tra scogli e solitudine vede fari diversi”

Giuseppe Culmone