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16/10/2020 06:00:00

Marcello Linares: "L'avevo detto, il Pd doveva stare con Grillo. Ora si apra la riflessione"

 Marcello Linares, esponente del Partito Democratico, il dissidente del Pd, perchè durante la campagna elettorale a Marsala lei ha detto esplicitamente che bisognava votare Massimo Grillo e non il candidato sindaco del suo partito, Alberto Di Girolamo. Possiamo dire che lei ci ha visto giusto, perchè Grillo ha vinto. Perchè non è stato ascoltato?

Avrebbero dovuto ascoltare. Questa sconfitta dispiace a me, e a tutti. Non hanno ascoltato ma probabilmente hanno votato. Emerge che c'è una nuova area di centrosinistra che non ha voluto seguire il progetto del Pd, e un'area del Pd che l'ha fatto. E' stato commesso un errore clamoroso secondo me. Cioè dare una connotazione troppo politica a delle elezioni che sono state comunque elezioni amministrative, sappiamo bene che in questi casi prevale altro, il voto al consigliere, il rapporto diretto di conoscenza tra il candidato e il cittadino, la disapprovazione sull'operato dell'amministrazione uscente. Sotto questo aspetto i partiti politici potrebbero fare bene allineandosi a queste logiche. Quindi sarebbe stato giusto eliminare i simboli di partito.

Un po' come ha fatto Tranchida a Trapani?

Esatto, c'è un'esperienza trapanese. Tranchida è un esponente del Pd senza simboli in campo, ha una maggioranza con esponenti di destra e di sinistra. Sarebbe stato giusto procedere così a Marsala. Adesso la linea del nuovo sindaco sarà quella di riuscire a fare questo miracolo. Cioè, essendo riuscito ad ottenere un risultato così eclatante, con il Pd fuori dal consiglio comunale, dovrebbe fare in modo di essere garante delle diverse aree politiche in città.

Magari la lista del Pd poteva essere fatta meglio?

La lista non era male, anzi, era fatta bene. Però nel risultato sono stati premiati quei candidati che erano meno influenzati dalla linea del candidato sindaco Di Girolamo. Lo scotto che abbia pagato la lista del Pd è che si sia identificata troppo con la figura di Di Girolamo, mentre altre liste che hanno invece preso dei seggi erano un po' più distanziate da quella linea. Era nell'aria una sconfitta del genere per il Pd.

Lei in quale area del Pd si colloca quella di Baldo Gucciardi, di Peppino Lupo?

Sono in ottimi rapporti con tutti, non sono un estimatore delle aree e delle correnti nel Pd. Le ho sempre combattute. L'esperienza di Marsala insegna che dove c'è maggiore tensione si perde anche in maniera eclatante. Si vince dove c'è unità d'intenti. Le elezioni si possono anche perdere, ma un progetto condiviso e unitario è già una vittoria.

Al Pd di Marsala non converrebbe stare un po' all'opposizione e ricominciare da là? Rispetto a Grillo che ha imbarcato tutti, non darebbe più visibilità fare opposizione a questo governo cittadino che è comunque di centrodestra. Adesso c'è l'opportunità di ricostruire il partito.

Questa sconfitta è un'opportunità di grande riflessione del Pd. Attendiamo tutti la convocazione degli organismi ufficiali perchè si discuta democraticamente. L'amarezza c'è, è facile dire che si sta all'opposizione. Devo dire che se Di Girolamo avesse vinto o sarebbe andato al ballottaggio io da semplice esponente del Pd provinciale mi sarei certamente dimesso. Ora c'è bisogno di una riflessione a carattere provinciale. Marsala è sempre stato un banco di prova delle successive campagne elettorali. Se questa è la linea del Pd credo che non si andrà avanti.