"La questione della colpa". È un piccolo saggio, sottotitolo la responsabilità politica della Germania, del filosofo e docente universitario tedesco Karl Jaspers.
Vissuto durante il regime nazista, ne fu immediatamente avversario, e per ciò fu allontanato dall'insegnamento, la moglie era di origine ebraiche, la dittatura gli impose di scegliere tra il divorzio o l'emigrazione forzata, rifiutò la separazione. Fortuna per Jaspers che la follia germanica della deportazione degli ebrei avvenne 4 anni dopo, ed iniziò con gli ebrei residente in territorio teutonico. Nel frattempo il filosofo era stato isolato era in miseria, l'arresto dei due era stato deciso, ma probabilmente l'avanzata angloamericana lo scongiurò. Fu riabilitato tornò alla docenza e scrisse il saggio. Sicuramente l'indagine speculativa era maturata negli anni dell'esilio in patria. Per Jaspers la colpa aveva quattro livelli. La "criminale" e a quella i tedeschi dovevano rispondere attraverso la giustizia, e il simbolo del giudizio su tale attribuzione fu il processo di Norimberga,una sua allieva di origine ebraiche Hannah Arendt segui una parte del procedimento, famoso a tal proposito il suo report, La banalità del male.
Il secondo quello politico. Ossia la colpa di aver dato il consenso elettorale ai rappresentanti, chi non lo ha dato, quella di non avere convinto gli altri dell'errore che si commette nel concederlo. Il terzo stadio, il "morale" attiene alla sfera individuale, esempio per noi siciliani, l'omertà rispetto alla mafia, di tutti nei confronti della corruzione. Noi non perpetriamo questi comportamenti criminali, ma abbiamo la responsabilità morale di non combatterli, siamo assuefatti,non facciamo nulla per ribellarsi, molto sull'omertà mafiosa è mutato nell'ultimo quarto di secolo. Infine l'ultima la responsabilità "metafisica". Essa consiste quando è assente a quell'assoluta solidarietà con l'uomo in quanto uomo. È un'esigenza incancellabile, anche quando le condizioni ragionevoli della morale siano già terminate. Questa solidarietà viene lesa quando io, tutti ci troviamo ad essere presenti là dove si commettono ingiustizie e delitti. Ma può essere percepita solo da chi si sente appartenente al genere umano.
La colpa metafisica ai tempi del Coronavirus sembra evidente, perché non è solidale non rispettare le tre regole fondamentali per sconfiggere ad oggi il virus. Personalmente ho sempre pensato che una società può progredire grazie a due settori, ricerca e istruzione. Le scuole non devono chiudere, va bene la didattica a distanza per i più grandi. Fondamentale a mio avviso tre materie, matematica insegna a ragionare, storia ci racconta chi eravamo chi siamo e chi saremo, filosofia indaga il senso dell'esistenza e pone quesiti. La filosofia una colpa non renderla obbligatoria quantomeno nel biennio della scuola secondaria di secondo grado.
Vittorio Alfieri