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09/11/2020 06:00:00

Trapani, Andreana Patti: "Cittadini temono disastro economico. Serve dialogo tra Comuni"

 Andreana Patti, assessore a Trapani, che come tanti amministratori locali sta vivendo un periodo impensabile con l’emergenza sanitaria e con quella economica che ne deriva. Assessore che iniziative sta portando avanti il comune di Trapani in termini economici di sostegno alle categorie più danneggiate?

Stiamo vivendo un nuovo modo di amministrare gli enti locali, che già erano in una situazione deficitaria in termini finanziari e dotazioni organiche. Si sono trovati adesso a gestire delle emergenze sanitarie ed economiche e sociali. E’ molto complicato perchè i fondi sono limitati e in parte dipendono anche dal governo. Noi già nella prima ondata avevamo messo mano a un regolamento di aiuti alle imprese, dando conto del fatto che prima ancora che intervenisse lo Stato possiamo sostenere gli imprenditori, e sulla scia di questo atto regolamentare, approvato dal consiglio comunale, ci stiamo attrezzando per quantificare la somma di sostegno.

Ogni città in questo periodo registra i propri umori, le proprie tensioni. Che aria si respira a Trapani?

C’è molta preoccupazione, anche perchè avevamo avuto una sferzata di buon umore dalla ripresa del turismo in estate. I ristoranti lavoravano. Si è respirata un’aria di risveglio. Adesso c’è preoccupazione, non solo per la situazione sanitaria. C’è lo sconforto di chi non ha visto gli aiuti immediatamente, e teme che questi ritardi siano devastanti dal punto di vista imprenditoriale. Se da un lato c’è la preoccupazione per l’evolversi della pandemia dall’altro c’è il timore di un impoverimento che porterebbe il territorio ad un disastro economico e sociale.

Passiamo alla politica. In estate è stata quasi candidata sindaco a Marsala per il centrosinistra, poi è sfumato tutto. Ha vinto Massimo Grillo, il centrosinistra ha preso una grossa batosta. Che stagione si apre secondo lei adesso?

Si apre ovviamente la stagione di chi ha vinto, in democrazia vale la legge matematica, chi ha vinto apre una stagione di governo che evidentemente è stata voluta da chi ha votato. E’ chiaro che Marsala deve ricostruire un percorso di dialogo democratico che è stato interrotto, con i cittadini che non si sono sentiti totalmente rappresentati in questa bagarre elettorale. Cittadini che devono essere riconquistati nel dialogo politico. Amministrare la tempo del Covid significa dover assicurare un clima di fiducia che purtroppo la politica non porta con sè. C’è la necessità di condividere con i cittadini dei temi importanti. Tutto questo non deve passare attraverso il personalismo, ma dalla partecipazione democratica e questo prima di tutto significa conoscere i temi su cui discutere. Ecco, probabilmente si è fatto molto personalismo e poco dialogo costruttivo. A maggior ragione con tutti i temi del recovery fund, che comporta il dialogo tra i territori. L’augurio è che Marsala, Trapani e le altre città della provincia, possano portare avanti una pianificazione di infrastrutture grazie a questi fondi straordinari che prendiamo in prestito dalle future generazioni.

Infatti, nel parlare dei fondi europei che arrivano si mette in secondo piano il titolo vero e proprio del programma che è Next Generation EU. Sono fondi che andiamo a prendere a chi verrà dopo.

Stiamo indebitando i nostri figli. Questo significa che dobbiamo lasciargli delle infrastrutture che dobbiamo realizzare in questo momento. E per farlo occorre che tutti i Comuni, fuori dal campanilismo, debbano mettersi insieme per piani di sviluppo importanti, dal dissesto idrogeologico, alle infrastrutture, allo sviluppo di nuove tecnologie. Dobbiamo metterci in rete, parlarci, confrontarci. La democrazia e la politica sono questo, e se non lo si fa si fallisce e rimarremo ancora molto più indietro di altri. Non ce lo possiamo permettere.