Giacomo Tranchida, sindaco di Trapani, la sua città è come le altre impegnate a fronteggiare l’emergenza Coronavirus. E’ la città che conta più positivi in provincia. In questi giorni anche a Trapani si stanno effettuando gli screening di massa. Un’operazione imponente ma che punta a scovare il Covid.
Ci preoccupa però che il rapporto tamponi-positivi sia aumentato. Era nelle previsioni. Abbiamo il dovere di andare avanti, e di trovare gli asintomatici per la loro tutela e per quella della comunità. Ci sarà anche lo screening per le scuole elementari, vogliamo scongiurare qualche focolaio che ci costringa a chiudere le scuole come successo a Paceco.
La preoccupa di più l’emergenza sanitaria o la consequenziale emergenza economica?
Siamo sullo stesso binario. Se non c’è vita non c’è speranza. Un attimino prima c’è la salute, ma accanto a questo c’è il bisogno del benessere economico. Non è una provocazione, non voglio polemizzare con il senatore dei 5 Stelle Santangelo ma credo che in una famiglia quando ci sono difficoltà impegni qualsiasi cosa pur di salvare la vita a qualcuno. La provocazione che lancio è quella di utilizzare anche i fondi del Mes, non solo per intervenire in favore delle regioni rosse, ma anche perchè può esserci un salvagente per le nostre imprese. Il nostro sistema produttivo è fondato sulla filiera del turismo e dell’agroalimentare. Ed è proprio quello che il lockdown ha danneggiato, per poi mandare in crisi tutto il sistema. Per questo dico che quando in una famiglia c’è un’emergenza si vende qualsiasi cosa per salvare le persone. Se abbiamo detto che questa è una guerra, se c’è da fare un indebitamento, tanto vale farlo.
Santangelo dice che la responsabilità del sistema sanitario è unicamente della Regione, dal Governo nazionale sono stati dati 125 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza ma la Sicilia ne ha spesi solo 50 milioni. Il senatore dei 5 Stelle dice che da parte sua ci sono solo polemiche sterili.
Lo dico con calma e serenità. Possono commissariare la Regione in campo sanitario. Se il governo nazionale ritiene che il governo Musumeci abbia fatto degli errori, e orrori, in campo sanitario lo sollevi dalla gestione della sanità e nomini un commissario e si va avanti.
La nota positiva è che Trapani sia tra le finaliste per la selezione di Capitale italiana della cultura 2022. Una notizia che la inorgoglisce?
C’è una nota di riscatto, di orgoglio, che non appartiene solo a Tranchida, ma deve appartenere a tutta la comunità trapanese. Noi abbiamo presentato un progetto di sviluppo culturale ampio. Mi dispiace che al tempo l’amministrazione di Marsala non ha aderito. Il nostro progetto prevede il coinvolgimento di buona parte dei Comuni della provincia. Quanto meno per filoni, dal punto di vista storico, archeologico, paesaggistico. Ma anche il percorso agroalimentare. E’ una logica di sistema culturale che si integra con un altro ragionamento che stiamo portando avanti. Cioè la realizzazione della destinazione turistica. Dobbiamo cercare di essere meno amministratori di condominio ma avere una visione di insieme. Dal punto di vista turistico mi auguro che ci sia un po’ più di coraggio del Comune di Marsala e non delle resistenze che hanno il sapore antico. La stessa San Vito che da sola rappresenta il 45% delle presenze turistiche della provincia di Trapani, è il primo sostenitore come Comune di questa idea di sistema. I campanili da soli non portano a niente, cerchiamo di metterli insieme. Dobbiamo crederci.