Fabio Bongiovanni, assessore al Bilancio e Finanze del Comune di Trapani. Ha incassato il risultato di aver portato a casa l’approvazione delle variazioni di bilancio che a Trapani si cariano anche di tante cose importanti?
Questo è un anno complicato. Io lo chiamo anno orribilis. Le vicende del Covid hanno rallentato in maniera straordinaria tutte le attività, comprese quelle ordinarie. L’ufficio di ragioneria è stato impegnato su numerosi e tantissimi fronti, su tutto quello che riguarda le misure anti-covid e di sostegno. La scadenza del 30 novembre non è stata prorogata a differenza di quella per il bilancio di previsione, che era previsto per dicembre, poi a febbraio, poi ad aprile, ed ancora maggio prima e a giugno poi e ulteriormente a settembre. Noi siamo riusciti ad approvare il bilancio di previsione prima della scadenza. Non siamo riusciti, invece, per tutta una serie di motivi ad approvare il bilancio consuntivo, la cui scadenza era fissata al 30 novembre e che dovrebbe precedere l’approvazione delle variazioni di bilancio. Queste scadenze ogni anno si accavallano in tutti i comuni che, di corsa, un po’ alla garibaldina, cercano di rispettare queste scadenze. Per questo non abbiamo potuto applicare, nelle variazioni di bilancio, l’avanzo di amministrazione che si determina solo con l’approvazione del bilancio consuntivo. Abbiamo fatto una manovra autoequilibrante, con le risorse del bilancio stesso che sono state spostate da una missione all’altra, ma senza poter immettere nel bilancio le risorse che si sarebbero determinate, se avessimo potuto applicare l’avanzo di amministrazione.
Avete fatto una sorta di ricontabilizzazione tra avanzi e investimenti.
Esatto, in più c’è stato un grandissimo lavoro di tutti i settori e di tutti gli assessorati per cercare di inserire in bilancio i numerosi e cospicui finanziamenti che sono stati ottenuti nel corso di questi mesi. L’assessore Andreana Patti e l’assessore Dario Safina sono stati infaticabili. Abbiamo presentato più di 50 progetti per un gran numero di finanziamenti, alla Regione, allo Stato e all’Unione Europea e molti di questi sono stati già approvati.
Sono stati inseriti anche quelli dell’ultimo momento come la scuola di Xitta e di Salinagrande.
Ho detto proprio questo in consiglio comunale, che il paradosso di essere arrivati all’ultimo momento utile prima della scadenza del termine, ci ha consentito di poter partecipare a dei finanziamenti che sono arrivati appena 48 ore prima, tipo quelli dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione che ci ha ammesso a finanziamento due progetti per l’adeguamento sismico della scuola “Livio Bassi” e per la realizzazione di un nuovo complesso edilizio scolastico per quanto riguarda la scuola “Eugenio Pertini”, dovuti all’allargamento della graduatoria regionale e allo scorrimento dei progetti che sono stati ammessi a finanziamento. Questo però lo abbiamo saputo solo 48 ore prima. Abbiamo corso davvero tanto. Devo ringraziare il consiglio comunale che si è dimostrato comprensivo dello sforzo fatto, non solo dagli assessorati ma dagli uffici, dalla parte amministrativa, con i funzionari che sono stati impegnati di sera e anche durante le giornate festive per consentire di essere pronti nel momento in cui verranno ammessi i decreti di finanziamenti.
Assessore Bongiovanni qual è la decisione dell’amministrazione sulle luminarie per il periodo natalizio. Ci saranno a Trapani o no?
Noi abbiamo avuto una discussione in Giunta. Nelle precedenti variazioni di bilancio avevamo stanziato ventimila euro che per Trapani dovevano servire per dare un segnale, un piccolo simbolo dell’atmosfera natalizia. Ma ci eravamo posti il dubbio, anche sulla necessità di sobrietà, visti i tanti lutti che tutto il territorio nazionale sta patendo, ma anche il nostro territorio locale e provinciale, ma anche una necessità pratica, perché se collocati in zona rossa, potevamo rischiare di mettere delle luminarie che non avrebbe visto nessuno, perché tutti a casa e in giro se non per andare a fare la spesa. L’intenzione è quella di fare un Natale sobrio ed essenzialmente simbolico. I colleghi assessori D’Alì e Safina hanno interrogato la ditta che si occupa dell’illuminazione pubblica per avere, eventualmente, se ci sono le condizioni positive una possibile sponsorizzazione da affiancare ai ventimila euro.