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19/12/2020 09:30:00

Marsala. "Le 5 Palme" e l'abusivismo edilizio, continua il processo

 Potrebbe riservare sorprese in corso d’opera il processo che davanti al giudice monocratico Annalisa Amato vede imputata Rosa Letizia Saladino, figlia dell’ex consigliere comunale Gregorio Saladino e amministratore unico pro-tempore della società “Classis a.r.l.”, la società che ha rilevato dall’imprenditore Benedetto Maggio la struttura del locale “Le 5 Palme”, realizzata sul lungomare marsalese accanto il cosiddetto “ferro di cavallo”. Secondo l’accusa, il locale - sottoposto a sequestro preventivo ai primi del dicembre 2018 per presunte “irregolarità in ambito demaniale marittimo” e dissequestrato lo scorso aprile - sarebbe stato realizzato in maniera difforme dal progetto approvato dagli enti competenti.

L’imprenditrice è accusata di abusivismo per avere realizzato una struttura non conforme al progetto autorizzato. Ma il suo tecnico, l’ingegnere Salvatore Capizzo, che è anche il consulente tecnico dell’avvocato difensore Carlo Ferracane, fa notare che a realizzare la struttura è stato un altro imprenditore, Benedetto Maggio (figlio del geometra del Genio Civile Cristoforo Maggio), che poi ha ceduto l’attività e la struttura alla Saladino, che era sua socia. “Alla struttura in legno già realizzata – dice l’ingegnere Capizzo – noi abbiamo aggiunto soltanto le vetrate e il telo di copertura… La struttura realizzata, inoltre, pur presentando lievi variazioni dimensionali (in meno rispetto a quelle progettuali), e comunque entro le tolleranze urbanistiche consentite, non presenta variazioni essenziali rispetto ai provvedimenti rilasciati dal Suap di Marsala. Inoltre, il 7 dicembre 2018, è stato presentato al Demanio Marittimo il progetto di variante con incluso la collocazione del cancello”. Ed è stato per questo cancello che all’ufficio circondariale marittimo, ha detto in aula Tommaso Rallo, sono arrivate telefonate di protesta di cittadini che hanno fatto scattare il sopralluogo. Un punto di discussione è stato anche quello dei “calcoli” strutturali, che poi Cristoforo Maggio ha poi detto essere stati realizzati a completamento del progetto. Lo scorso aprile, la struttura del locale “Le Cinque Palme” è stata dissequestrata.

Ad accogliere la richiesta di dissequestro avanzata dai legali dell’imprenditrice Rosa Letizia Saladino è stato il giudice delle indagini preliminari Annalisa Amato. Il giudice ha disposto il dissequestro del locale (un ristorante praticamente sul mare, con suggestiva vista sulle isole Egadi) dopo il parere positivo del pubblico ministero titolare del procedimento. Ad eseguire il sequestro preventivo “in via d’urgenza” della struttura in legno, vetri e teloni, nonché dell’area demaniale circostante, erano stati i militari del locale Ufficio circondariale marittimo su disposizione della Procura. Sequestro poi convalidato dal Gip. Adesso, il processo a Rosa Letizia Saladino è entrato nel vivo con le deposizioni di un sottufficiale dell’ufficio circondariale marittimo di Marsala, Tommaso Rallo, e del tecnico del Genio Civile, il geometra Cristoforo Maggio, che parteciparono, nel dicembre 2018, alle operazioni di sequestro della struttura accanto il “ferro di cavallo”. Nel dicembre 2018, una nota dell’Ufficio circondariale marittimo spiegava: “Il sequestro scaturisce da una mirata attività d’indagine ed una serie di accertamenti tecnici esperiti nell’ambito della consueta attività di polizia marittima e ambientale svolta dal personale della Guardia Costiera con il supporto del personale del Genio Civile di Trapani. A seguito dei sopralluoghi erano state accertate alcune irregolarità in ambito demaniale marittimo, ed altre difformità legate alla legge antisismica e normativa di settore”. Ma come si legge nel provvedimento con cui gip Amato, in aprile, ha disposto il dissequestro, la difesa ha sostenuto nessuna opera è stata realizzata fuori dall’area in concessione e che, inoltre, c’era stato l’ok di Genio Civile e assessorato Territorio e Ambiente ad un progetto di variante rispetto alle opere previste in quello originario.