Un esposto presentato al Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Marsala fa venire a galla una vicenda piuttosto singolare. Una vicenda che, secondo l’accusatore, avrebbe visto un avvocato marsalese provocare, probabilmente per una disattenzione, la condanna del proprio cliente.
Non impedendogli di commettere un reato sotto gli occhi del giudice. Alla base della storia c’è una separazione tra coniugi. E nel corso delle relative procedure davanti il Tribunale civile, uno dei due ha prodotto una lettera indirizzata all’ex coniuge, recapitata a quello che prima era il comune indirizzo. La conseguenza è stata una condanna per violazione o sottrazione della corrispondenza. Dopo avere saputo, infatti, che l’ex moglie aveva presentato la lettera a lui indirizzata nella causa di separazione (per altro, senza alcun peso ai fini della decisione del giudice), lui ha sporto querela. Anche contro l’avvocato della sua controparte.
Scattato il procedimento penale, è stato emesso un decreto penale di condanna per l’ex moglie. E adesso, l’uomo, ai fini dell’avvio di un procedimento disciplinare, ha deciso di raccontare la vicenda al Consiglio dell’Ordine degli avvocati. Secondo l’autore dell’esposto, è “grave” che un avvocato “usi prove illecitamente acquisite per ‘tutelare’ il proprio assistito”, aggiungendo che: “Ci sarebbe da chiedersi che tipo di tutela sia, visto che ha fatto condannare penalmente il proprio cliente producendo un documento, tra l’altro, perfettamente inutile ai fini della causa”.